Giovedì 18 Aprile 2024

Hacker rubano dati di correntisti nel dark web e 'spendono' 250mila euro: 6 indagati

La truffa scoperta allo stadio Olimpico di Roma durante Roma-Juventus: i biglietti dei tifosi erano falsi. Sgominata organizzazione criminale napoletana

Truffa telematica: rubati i dati dai conti correnti

Truffa telematica: rubati i dati dai conti correnti

Roma, 3 marzo 2023 - Il QRCode era sconosciuto e il tornello non si apriva: prende il via dallo stadio Olimpico di Roma, precisamente dalla rilevazione di una serie di biglietti falsi acquistati da ignari tifosi per Roma-Juventus disputata nel gennaio 2020, l'indagine sulle frodi telematiche che vede nella veste di vittime diversi istituti di credito e i loro correntisti. 

Truffa da 250mila euro

Ammonta a circa 250mila euro, la truffa telematica scoperta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Roma che oggi, al termine di indagini coordinate dalla Procura di Napoli, ha notificato tre arresti ai domiciliari e tre obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di sei presunti appartenti a un'organizzazione criminale che aveva la sua base nel Napoletano e che si scambiava informazioni attraverso delle chat 'attenzionate' dai finanzieri. Agli indagati è stato anche notificato un sequestro preventivo di circa 250mila euro, somma ritenuta profitto del reato commesso.  Napoli, sgominata banda che metteva in circolazione euro falsi: a capo una boss

I dati dei correntisti nel dark web

Gli investigatori hanno scoperto che grazie a informazioni riservate trovate nel darkweb, gli hacker riuscivano a truffare i correntisti trasferendo cospicue somme dai loro conti correnti che venivano dirottate su quelli di prestanome. Dopo un ulteriore trasferimento, su altri conti, i bonifici venivano poi 'monetizzati' e il denaro usato per soggiorni in hotel, residenze di lusso e per l'acquisto di beni preziosi, tra cui orologi di lusso e dispositivi elettronici di ultima tecnologia. Chi provvedeva a prelevare materialmenmte il denaro doveva inviare un video ai complici per testimoniare che l'operazione truffaldina si era conclusa positivamente.