Green pass, al biscottificio Gentilini operai no-vax. L'azienda: "Salveremo la produzione"

Nello stabilimento della storica azienda romana, il 10% dei lavoratori è contario a vaccino e tampone. "Qualcuno si è messo in ferie e altri in malattia", dice Paolo Gentilini

Produzione dolciaria

Produzione dolciaria

Roma, 14 ottobre 2021 - Anche il regno del biscotto deve fare i conti con i dipendenti no-vax che, da domani, saranno costretti a restare a casa, e senza stipendio. A raccontarlo è Paolo Gentilini, presidente e amministratore delegato della storica azienda romana, fondata nel 1890 e oggi leader nella produzione di biscotti. “Su 80 dipendenti - racconta Gentilini - oltre il 10% non ha il Green pass. Sono molto preoccupato per quello che accadrà domani”. Sarà un venerdì nero quello di domani, attesi blocchi e proteste: l'Italia rischia di fermarsi, allarme porti, in bilico trasporti e alimentari.

“Noi come azienda - sottolinea - ci siamo organizzati e abbiamo nominato un responsabile per il controllo a campione dei certificati, così come previsto dalla legge. Sinceramente spero vada tutto bene”. A fare temere il “Re dei biscotti” è soprattutto la frangia degli “irriducibili”, come li chiama lo stesso Gentilini, “persone contrarie al vaccino, ma anche ai tamponi”, che inevitabilmente pesano sulle tasche dei lavoratori. “Ho cercato di parlarci e di convincerli - spiega -, ma non c'è stato nulla da fare. Ad oggi qualcuno si è messo in ferie e altri invece sono in malattia. Non so come andrà a finire questa storia”. Ma, assicurano, “la produzione è salva”. Green pass, ecco il venerdì nero. Porti, Tir e manifestazioni: cosa succede e dove

Venerdì nero: Roma rischia il traffico in tilt

Un venerdì che a Roma rischia di essere nero anche per il traffico "perchè, oltre all'obbligo di green pass per gli statali, sono arrivate anche le novità sullo smart working e dunque molti ritorneranno in ufficio aumentando il traffico". L'allarme è del segretario della Cgil di Roma Lazio, Natale Di Cola, che spiega come di fatto domani ministeri e sedi degli enti locali, comune e regione Lazio, si ripopoleranno dopo almeno due anni e molti lavoratori si riverseranno in strada scegliendo il mezzo privato."Le indicazioni da parte del Governo sono arrivate in ritardo e si sono incrociate con le novità in materia di smart working negli uffici pubblici generando un pò di caos - spiega Di Cola - In particolare sono ancora troppo pochi i confronti con le organizzazioni sindacali per limitare l'impatto delle nuove norme anche sulla mobilità della capitale, già messa a dura prova dopo la riapertura delle scuole e i tanti cantieri presenti in città".