Martedì 23 Aprile 2024

Roma, frode alle assicurazioni: quattro arresti, coinvolti medici del pronto soccorso

Certificati falsi per falsi incidenti, truffe pianificate quotidianamente. Trenta indagati. Danni alle compagnie per oltre 2 milioni

Roma, 20 gennaio 2023 - Truffe pianificate quotidianamente. Una struttura criminale che si è dedicata, negli anni, esclusivamente a simulare incidenti stradali in mezza Italia in modo da "drenare" i risarcimenti delle assicurazioni. Quattro le persone finite agli arresti domiciliari, oltre trenta gli indagati, in un procedimento della Procura di Roma in cui sono coinvolti anche medici compiacenti dei Pronto Soccorso capitolini, pronti a stilare certificati falsi in cambio di denaro: mazzette dai 300 ai 500 euro.  

Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro
Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro

Quattro medici sospesi dal servizio

A quattro medici i carabinieri Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro hanno notificato la misura della sospensione del pubblico servizio per periodi di 6 e 12 mesi. Le accuse contestate dal pm Francesco Cascini, a secondo delle posizioni, sono quelle di associazione per delinquere, frodi ai danni di assicurazioni, corruzione. Per il gip gli indagati "con notevole spregiudicatezza e scaltrezza hanno promosso ed organizzato l'associazione dedicandosi quotidianamente alla pianificazione di falsi sinistri stradali ponendosi alla ricerca di "attori" e messi da coinvolgere nei falsi sinistri, ad intrecciare rapporti con medici compiacenti in servizio presso strutture private e pubbliche, seguire tutte le pratiche con le assicurazioni cui venivano richiesti rimborsi". 

La ricerca degli "attori"

In una intercettazione citata nell'ordinanza della giudice Francesca Ciranna, uno degli indagati chiede se è stata trovata una persona per "fare quella parte, un ruolo da protagonista, lì a teatro!". La risposta dell'altro indagato è interlocutoria: "in questo momento non ce l'ho". In riferimento al ruolo avuto dai medici, il gip scrive che "sebbene non muovano le leve di comando, sono comunque ingranaggi necessari e consapevoli di un meccanismo che senza di loro non sarebbe in grado di funzionare e raggiungere il proprio scopo. Tutti in servizio nelle strutture pubbliche non hanno esitato ad attestare l'esistenza di false lesioni al fine di consentire all'associazione di lucrare ingenti profitti". 

Danni alle compagnie per 2 milioni

Secondo gli inquirenti il danno economico alle compagnie assicurative supera i due milioni di euro. Nel procedimento sono coinvolti anche avvocati. La consistenza "dei proventi derivanti dagli incidenti stradali - spiegano gli investigatori - generata in massima parte dai risarcimenti delle lesioni riportate dagli infortunati, dava luogo a liquidazioni comprese tra i 10.000 ed i 20.000 euro". I vari membri del sodalizio, inclusi medici e "attori", venivano remunerati, anche in base a un "tariffario" con compensi variabili dai 300 ai 500 euro a incidente.