Covid, nuovo record di vaccini nel Lazio. D'Amato: "Verso il 90% di booster"

Oggi agli istituti romani Regina Elena e San Gallicano vaccinazioni alle persone fragili. Negli Ifo regionali, somministrati 2.232 vaccini consentendo il rilascio di 1.852 green pass ai cittadini in difficoltà

D'Amato con lo staff vaccinale di Regina Elena e San Gallicano

D'Amato con lo staff vaccinale di Regina Elena e San Gallicano

Roma, 5 febbraio 2022 – È la regione “più vaccinata” d’Italia, il Lazio si avvina a grandi passi ad un traguardo record: il 90% di cittadini coperti dalla dose booster anti Covid. "Un impegno straordinario che ci ha visti in prima linea sin dall'inizio della pandemia a tutela dei più fragili e dei più deboli. Stiamo raggiungendo il 90% dei vaccinati con booster e il nostro modello dimostra come la Regione Lazio non lascia indietro nessuno", l’annuncio trionfante dell'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato.

Questa mattina D’Amato ha partecipato all'open day settimanale dedicato alle vaccinazioni anti Covid rivolte alle persone più fragili presso gli Istituti Regina Elena e San Gallicano di Roma, uno spazio settimanale rimasto dopo la chiusura dell'Hub Ifo che ha somministrato oltre 75mila dosi. Presenti all'evento Rodolfo Lena, presidente della Commissione sanità, e Francesco Vaia, direttore dello Spallanzani. Ad accogliere i rappresentanti istituzionali Marina Cerimele, direttrice generale Ifo- Regina Elena e San Gallicano, insieme ad Aldo Morrone, direttore scientifico del San Gallicano.

Vaccino alle persone fragili

Nello specifico, dopo una prima esperienza condotta presso la Sala Nervi in Vaticano per la vaccinazione delle persone più fragili, oltre 2mila, è stata promossa la campagna vaccinale in tutto il Lazio per le persone fragili e prive dei documenti di accesso al servizio sanitario nazionale in un'ottica di salvaguardia di tutti i cittadini. Agli Ifo, dal giugno 2021 al febbraio 2022, sono stati somministrati 2.232 vaccini consentendo il rilascio ad oltre 1.852 persone (con codice Stp) del Green Pass.

Questo impegno ha consentito di intercettare numerose persone che non avrebbero avuto la possibilità di accedere ai servizi socio-sanitari e molte di loro hanno richiesto visite e controlli specialistici correlati anche all'infezione da Covid.