Martedì 16 Aprile 2024

Covid Lazio, Tar: "Scelte terapeutiche domiciliari spettano ai medici di base"

Accolto il ricorso del Comitato Cura Domiciliare che aveva impugnato le linee guida ministeriali emanate il 26 aprile 2021 per il trattamento dei pazienti colpiti dal virus

Il Tar sancisce la libertà di prescrizione del medico di base

Il Tar sancisce la libertà di prescrizione del medico di base.

Roma, 17 genaio 2022 - "È onere imprescindibile di ogni sanitario di agire secondo scienza e coscienza, assumendosi la responsabilità circa l`esito della terapia prescritta quale conseguenza della professionalità e del titolo specialistico acquisito".  Con questa motivazione alla sentenza il Tar Lazio ha accolto il ricorso presentato dal Comitato Cura Domiciliare Covid-19 (Cdc 19), a firma del presidente e avvocato Erich Grimaldi e dell`avvocata Valentina Piraino, contro le linee guida ministeriali del 26 aprile 2021, per il trattamento domiciliare dei malati Covid.   "La Prescrizione dell`Aifa", continua il Tar, "come mutuata dal Ministero della Salute, contrasta con la richiesta professionalità del medico e con la sua deontologia professionale, imponendo, anzi impedendo l`utilizzo di terapie da questi ultimi eventualmente ritenute idonee ed efficaci al contrasto della malattia Covid-19, come avviene per ogni attività terapeutica".   Quindi, conclude il tribunale amministrativo, "il contenuto della nota ministeriale, imponendo ai medici puntuali e vincolanti scelte terapeutiche, si pone in contrasto con l`attività professionale così come demandata al medico nei termini indicata dalla scienza e dalla deontologia professionale. Per tali ragioni il ricorso deve essere accolto".   Covid Lazio, 17 gennaio, 6.447 contagiati, 17 decessi. D'Amato: "Riduzione significativa"

"Medici ingiustamente bistrattati e accusati di agire in malafede"

"Finalmente un punto fermo nella battaglia che portiamo avanti da due anni, è la fine della vigile attesa", ha spiegato il presidente del Cdc-19, avvocato Grimaldi.  "Le scelte terapeutiche sono da sempre un dovere e un diritto dei medici, eppure chi ha curato a casa è stato ingiustamente bistrattato e accusato più volte di agire in malafede", ha dichiarato la portavoce di Cdc-19, Valentina Rigano, "invece di ascoltare e recepire le costanti richieste di collaborazione che abbiamo più volte proposto al Ministero, per trovare una soluzione comune all`emergenza, chi ha preso decisioni ha ignorato le capacità e l`esperienza di migliaia di medici". Poi ha concluso, "questa decisione cristallizza una volta per tutte quale sia il ruolo del medico di medicina generale, ovvero agire e non lasciare i malati Covid ad attendere l`evolversi della malattia".   Quarantena Covid e isolamento: la durata. Quando fare il tampone e dopo quanti giorni

La Federazione degli Ordini dei Medici: "Nella sostanza non cambia nulla"

La sentenza del Tar Lazio sulle cure domiciliari "nella sostanza non cambia nulla". Parola di Filippo Anelli, presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, ospite a "In viva voce" su Radio Rai 1.  La circolare del ministero della Salute oggetto del ricorso "nasce in un momento ben preciso, quando non avevamo cure", sottolinea Anelli aggiungendo che "oggi abbiamo gli anticorpi monoclonali, il nuovo antivirale da usarsi nelle fasi precoci della malattia. Allora si poteva solo agire sulle complicanze. Quelle del ministero erano solo indicazioni, anche allora i medici erano liberi di prescrivere i farmaci a seconda dei sintomi. Il medico decide sempre sulla base del singolo paziente". "Di fronte a una malattia sconosciuta - prosegue il presidente della Fnomceo - parlo del marzo 2020, siamo andati per tentativi, abbiamo provato a utilizzare farmaci già noti come l'idrossiclorochina o l'azitromicina. Nel tempo si è visto che l'idrossiclorochina serve a ben poco, mentre gli antibiotici, come sappiamo, non funzionano sui virus e vanno usati se ci sono sovrapposizioni batteriche, scegliendoli in base al tipo di batterio. Sul territorio, soprattutto in emergenza, è più complicato fare indagini tipo l'antibiogramma e così abbiamo usato antibiotici a largo spettro. Ma, lo ripeto, gli antibiotici non funzionano sui virus".