Covid Lazio 5 febbraio, il bollettino di oggi. D'Amato: "Sono risultato positivo"

"“Mi sono subito isolato, non ho febbre e continierò a lavorare da remoto", annuncia l'assessore regionale D'Amato ha scoperto di essere

Roma, 5 febbraio 2022 – Torna sotto i 10mila casi il Lazio, che oggi mostra un’altra flessione al ribasso in tutte le province. Sono 9.161 i nuovi casi positivi riscontrati nelle ultime 24 ore, 2.554 in meno rispetto a ieri. Restano alti, ma non ai livelli record del Veneto, i decessi registrati dal bollettino regionale: sono 23, 18 in meno rispetto ai 41 di ieri. Il rapporto tra positivi e 98.278 tamponi analizzati è al 9,3%.

Covid Lazio, i dati del 5 febbraio 2022
Covid Lazio, i dati del 5 febbraio 2022

"Nel Lazio assistiamo ad un deciso calo del numero dei casi positivi e si torna sotto quota 10mila. Chi non è vaccinato rischia la vita", sottolinea l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato. Migliora anche la situazione negli ospedali: sono 2.061 i ricoverati nelle aree mediche (-16) e 195 i pazienti nelle terapie intensive (-1). Tra i guariti, altri 9.042 laziali.

Sommario: 

Scendono i positivi a Roma città, dove in un solo giorno si registra una flessione di 700 casi: oggi sono a quota 4.294. A questi numeri vanno aggiunti i tamponi positivi analizzati nei Comuni dell’hinterland – che sono 2.348 – per un totale di 6.642 in tutta l’area metropolitana di Roma.

Nelle province si registrano 2.519 nuovi casi, così divisi: nella zona di Frosinone sono 855 i nuovi casi e 1 decesso nelle ultime 24 ore, a Latina ci sono 873 positivi e 1 decesso, a Rieti i casi sono 298 e nella provincia di Viterbo sono 493 con 1 decesso.

Tra i positivi di oggi, anche D’Amato

"Purtroppo sono appena risultato positivo”. È l’annuncio dell’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, che proprio questa mattina ha partecipato alla giornata di vaccinazioni delle persone fragili degli istituti Regina Elena e San Gallicano di Roma.

“Mi sono subito isolato e continuo il lavoro in collegamento da remoto con i miei collaboratori e l'Unità di Crisi. Sto bene, non ho febbre solo un po' di mal di gola", aggiunge D’Amato. È l’ultimi flash arrivato dal Lazio. La curva pandemica sta scendendo un tutto il Lazio, dove ieri ci sono stati quasi 12mila nuovi casi, per un totale di 278.146 contagiati in isolamento.

Vaccini, record di booster: 90% 

È la regione “più vaccinata” d’Italia, il Lazio si avvina a grandi passi ad un traguardo record: il 90% di cittadini coperti dalla dose booster anti Covid. "Un impegno straordinario che ci ha visti in prima linea sin dall'inizio della pandemia a tutela dei più fragili e dei più deboli. Stiamo raggiungendo il 90% dei vaccinati con booster e il nostro modello dimostra come la Regione Lazio non lascia indietro nessuno", l’annuncio trionfante dell'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato.

Terapie intensive, Lazio al 21%

Terapie intensive in calo anche nel Lazio, che si attesta al 21% di occupazione dei posti letto disponibili. L'occupazione media, a livello nazionale, dei posti letto Covid nelle terapie intensive degli ospedali italiani si mantiene stabile – da due giorni – al 15%, mentre registra nelle 24 ore un aumento in 6 regioni e un calo in 4 regioni e province autonome, mentre le altre sono stabili, secondo gli ultimi dati dell'Agenzia per i servizi sanitari (Agenas), aggiornati a ieri sera. Nel dettaglio, si registra l'aumento di 1 punto percentuale in Abruzzo (che si attesta così al 18%), Friuli Venezia Giulia (22%), Lazio (21%), Liguria (14%), mentre il Molise sale di 3 punti percentuali, raggiungendo l'8%. L'occupazione delle terapie intensive si riduce di 1 punto percentuale invece nelle province autonome di Bolzano (al 19%) e di Trento (23%) e in Veneto (13%), e di ben 6 punti percentuali in Valle d'Aosta (al 9%). Ad oggi, la provincia di Trento ha l'occupazione più alta delle rianimazioni con il 23%, mentre la Basilicata con il 5% è la regione con la percentuale più bassa.

Ospedali, si allenta la pressione

Scende anche l’occupazione nei reparti ordinari da parte dei pazienti Covid, che nel Lazio e arrivano al 32% dei posti letto disponibili. In calo anche a livello nazionale, l’occupazione delle aree mediche torna a scendere al 29%, dopo ben 17 giorni di impennata: il 18 gennaio era salita di un punto percentuale al 30% mantenendosi poi stabile, tranne che per un picco al 31% durato due giorni (il 25 e 26 gennaio).

Nel dettaglio, l'occupazione di posti letto Covid si riduce di 1 punto percentuale in Calabria (attestandosi al 36%), Emilia Romagna (27%), Friuli Venezia Giulia (38%), Lazio (32%), Lombardia (27%), Molise (22%), nella provincia autonoma di Trento (29%), in Sicilia (37%); Toscana (26%), Valle d'Aosta (33%) e Veneto (24%).