Covid Lazio 28 gennaio, il bollettino di oggi. D'Amato: "È certo, restiamo in zona gialla"

Il rapporto tra positivi e tamponi sale al 13%, i nuovi casi di oggi sono 12.663. Resta alto il bilancio delle vittime, oggi altre 28 vittime

Roma, 28 gennaio 2022 – “Il Lazio resta in zona gialla". Era nell’aria da giorni, tutti i dati facevano sperare di allontanare l’incubo alla zona arancione e oggi la conferma è arrivata dalla cabina di regia. Ad annunciarlo l’assessore regionale alla sanità, Alessio D’Amato.

Covid Lazio, i dati del 28 gennaio 2022
Covid Lazio, i dati del 28 gennaio 2022

Sommario: 

I dati di oggi

Tuttavia cresce, anche se di poco, l’incidenza dei contagi nel Lazio: il rapporto tra positivi e tamponi sale al 13%. Ieri era fermo al 12,7%. La situazione appare nettamente più distesa rispetto alle scorse settimane, oggi sono 12.663 i nuovi casi positivi scoperti dall’analisi di 97.074 tamponi. Un numero in calo, 804 in meno rispetto a ieri. Resta alto il numero delle vittime: anche oggi i morti per Covid sono 28, esattamente come ieri.

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Resta abbastanza stabile la situazione negli ospedali, mentre i medici di famiglia hanno presentato un esposto in Procura per le continue minacce dei no-vax. Nei reparti di area medica ci sono 2.134 i ricoverati (+38), mentre sono 207 i pazienti curati nelle terapie intensive (+4). Nelle ultime ore, 10.277 laziali hanno ottenuto un esito negativo al tampone di fine quarantena, ritenuti quindi ufficialmente guariti. I casi a Roma città sono a quota 6.661.

Lazio in zona gialla

Dopo tanti cambi di colore, frutto dell'esplosione dei casi per la diffusione di Omicron, questa è la settimana della stabilità per le Regioni e le province autonome, che lunedì dovrebbero mantenere il quadro attuale: 12 in zona gialla, 5 in arancione e 3 in bianca.

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Non sono emersi colpi di scena improvvisi dalla cabina di regia di oggi, il Lazio resta in giallo ancora per tutta la prossima settimana. Nessuna scivolata verso l’arancione, ma nemmeno miglioramenti nonostante il calo dei contagi degli ultimi giorni. Mercoledì superata di nuovo la soglia dei 19mila casi, ieri è stato registrato un nuovo calo al ribasso.

Stando alla tabella degli indicatori decisionali al vaglio dei tecnici, a quanto si apprende, nessuna regione supera le diverse soglie di rischio dei ricoveri per passare dal bianco al giallo, dal giallo all'arancione o dall'arancione al rosso. Salvo sorprese dell'ultimo minuto, dovrebbero quindi restare in zona bianca Basilicata, Molise e Umbria; in zona gialla sono Veneto, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Puglia, Sardegna, Toscana e le province autonome di Trento e Bolzano; in zona arancione Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Sicilia e Valle Aosta. Nessuna in zona rossa.

La situazione nelle province

Il maggior numero dei contagi continuano ad essere nell’area della Città metropolitana di Roma, con 9.762 nuovi positivi che portano a 632.781 il totale dei casi che si sono verificati negli ultimi due anni. La seconda provincia, per numero di contagi, è Latina con 1.148 persone contagiate nelle ultime ore, che portano il conteggio totale dei casi riscontrati finora in tutta la provincia a 83.440 unità.

A Frosinone ci sono altri 806 casi e un bilancio dei contagiati dal virus di 64.644 persone, dal febbraio 2020 ad oggi. Subito dopo, nella lista dei contagi registrati oggi per provincia, compare Viterbo con 669 nuovi contagi e un conto complessivo dei malati e dei guariti di 40.195 persone contagiate in due anni. Rieti ha invece registrato 278 nuovi positivi, per un totale di 24.883 casi in tutto.

Roma, due anni fa i primi malati di Covid

Domani saranno due anni dallo scoppio della pandemia. Era il 29 gennaio 2020 quando una coppia di turisti cinesi è arrivata a Roma con i sintomi del Covid: sirene spiegate per tutta la città e il ricovero d’urgenza allo Spallanzani di Roma.

Il giorno successivo, Conte dichiarò lo stato di emergenza e dallo Spallanzani fu emesso il bollettino numero 1, poi diventato una prassi quotidiana che resiste anche oggi. Non si sapeva ancora molto del virus cinese, da lì a poco sarebbero emersi il paziente zero di Codogno e i primi casi nel Veneto, il resto è storia. Una storia, però, non ancora finita.

D’Amato: “Fu il primo contact tracing in Italia”

"Domani ricorrono i due anni dai primi casi Covid in Italia. La coppia di coniugi cinesi Xianming Liu e Yamin Hu, fu il primo contact tracing del covid. Per la prima volta fu ricostruito tutto il percorso e l'albero dei contatti. Dopo alcune ore dal sopraggiungere del mezzo in bio-contenimento a via Cavour furono isolati anche il resto dei turisti che stavano viaggiando in pullman verso Cassino". Lo ricorda l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato, nel bollettino Covid quotidiano. Domani, alle 12, all'Inmi Spallanzani di Roma si svolgerà un evento dedicato a due anni di pandemia. "Dopo 48 ore il virus fu isolato nel laboratorio di virologia dell'istituto spallanzani e messo a disposizione il sequenziamento della comunità scientifica internazionale – prosegue D'Amato –. La coppia fu curata allo spallanzani e successivamente al San Filippo Neri. Nel loro messaggio di saluto ringraziarono il nostro paese che: 'Tanto desideravamo conoscere, ma il destino ci ha impedito di fare come sognavamo. Speriamo davvero di poter avere una seconda occasione di poterlo fare in futuro. Auguriamo a tutti gli italiani di poter superare il prima possibile questo periodo difficile e di rialzare lo sguardo verso un cielo azzurro e un sole luminoso''.