Covid Lazio, cacciatori di virus in azione. D'Amato: "No ai vincoli, si alle risorse"

Il Lazio è l'unica regione, assieme al Veneto, ad aver incrementato il personale per ii contact tracing, ma le Regione chiede fondi al Governo

Alessio D'Amato all'hub vaccinale dell'Eur

Alessio D'Amato all'hub vaccinale dell'Eur

Roma, 9 dicembre 2021 – Potenziato il contact tracing nel Lazio, “cacciatori di virus” in azione nelle stazioni, negli aeroporti e nei luoghi di maggior rischio. È stata questa stretta di vite a portare ieri alla scoperta di tre nuovi casi di variante Omicron a Fiumicino, tutti passeggeri atterrati dall’estero.

"Il Lazio – conferma l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato – è l'unica regione, assieme al Veneto, ad aver incrementato il personale adibito all'attività di contact tracing. Tutto ciò, non senza difficoltà, in quanto tutte le Regioni sono sottoposte al vincolo anacronistico del tetto del personale su base 2004, un'era geologica fa. Noi facciamo tutti gli sforzi possibili, ma le Regioni devono essere messe in condizione di poter gestire al meglio la pandemia”, è lo sfogo dell’assessore laziale.

“Peraltro, di recente sono stati tolti anche 45 addetti ai drive-in forniti dalla struttura commissariale. Credo che sia arrivato il momento di riconoscere alle Regioni le risorse che fino ad ora hanno anticipato per il contrasto alla pandemia", denuncia D’Amato.

Covid Lazio 8 dicembre, oggi 1.554 positivi. Zingaretti: "Un milione di dosi di richiamo"