Formia, "È Covid non infarto": donna di 68 anni torna a casa e muore

Accusava un forte dolore al braccio sinistro e al petto e per questo si era recata al pronto soccorso. L'esposto dei familiari della donna morta l'11 luglio

Pronto soccorso (immagini di repertorio)

Pronto soccorso (immagini di repertorio)

Formia, 25 aprile 2022 - Si è recata al Pronto Soccorso, a Formia, temendo un infarto perché accusava un forte dolore al braccio sinistro e al petto. I medici, la visitano e fanno le analisi del caso e trovano la donna, 68 anni,  positiva al Covid. A quel punto ricollegano i dolori della paziente alle complicanze provocate dal coronavirus e tempo un'ora e mezza la dimettono.

Poche ore dopo la tragedia

Tornata a casa la donna è stata colta da malore ed è morta sotto gli occhi del marito. Il fatto è avvenuto l'11 luglio scorso e ora i familiari, assistiti da Studio3A, hanno presentato un esposto in Procura per chiedere che si faccia chiarezza su quanto avvenuto.

Nella denuncia il marito e i due figli della donna, sollecitano la magistratura ad accertare se siano "ravvisabili responsabilità da parte dei sanitari dell'ospedale di Formia per l'errata diagnosi e per quelle dimissioni rivelatesi, con il senno di poi, quanto meno affrettate".  Il marito ha anche richiesto espressamente che la salma della moglie venga riesumata per poter procedere al fondamentale esame autoptico. 

La posizione dell'azienda sanitaria

Per chiarire i fatti la Direzione Salute della Regione Lazio ha disposto un "audit clinico".  "La disposizione dell'audit - si spiega l'ente in un comunicato - serve per chiarire tutti i protocolli clinici adottati ed ovviamente l'Azienda sanitaria locale è a totale disposizione dell'Autorità giudiziaria. Ai familiari e ai cari della donna vanno le profonde condoglianze", conclude la Regione.