Mercoledì 24 Aprile 2024

Covid, cure domiciliari dietro front: il Consiglio di Stato sospende la sentenza del Tar

Sospesa la sentenza con cui il tribunale regionale del Lazio aveva bocciato le linee guida del ministero sulla “vigile attesa”

Roma, 19 gennaio 2022 – Passo indietro sulle cure domiciliari. Con decreto monocratico il presidente del Consiglio di Stato, Franco Frattini, ha sospeso la sentenza con la quale il Tar Lazio aveva annullato la circolare sulle terapie domiciliari Covid bocciando di fatto le linee guida del ministero della salute sulla cosiddetta “vigile attesa” nei primi giorni d'insorgenza del Covid per pazienti a casa e l'indicazioni di non utilizzo di farmaci ad eccezione di Fans e Paracetamolo. Fissata al prossimo 3 febbraio una camera di consiglio per la trattazione collegiale della questione. Nel decreto di sospensione si afferma che la circolare contiene “raccomandazioni” e “non prescrizioni vincolanti”.

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Nella sentenza il Tar del Lazio affermava che il contenuto della nota ministeriale, in cui si prevede una “vigile attesa” e la somministrazione di antinfiammatori e paracetamolo, risulterebbe “in contrasto con l'attività professionale così come demandata al medico nei termini indicati dalla scienza e dalla deontologia professionale”.

Per il Consiglio di Stato il documento del dicastero contiene “contiene raccomandazioni e non prescrizioni, cioè indica comportamenti, secondo la vasta letteratura scientifica allegata, che sembrano rappresentare le migliori pratiche, pur con l’ammissione della continua evoluzione in atto”.

Di conseguenza “non emerge alcun vincolo circa l'esercizio del diritto-dovere del medico di scegliere in scienza e coscienza la terapia migliore, laddove i dati contenuti nella circolare sono semmai parametri di riferimento circa le esperienze in atto nei metodi terapeutici a livello anche internazionale”.

L’Ordine dei medici: “Si fa chiarezza”

“Grazie al Consiglio di Stato si ristabilisce un principio di chiarezza, mentre come medici ribadiamo che mai nessuna cura è stata sottratta ai pazienti Covid a domicilio”. Così il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli sul decreto del Consiglio di Stato che ha sospeso la sentenza del Tar Lazio

Il Tar, spiega Anelli, “aveva bocciato la circolare rilevando che il medico era inibito nella propria libertà prescrittiva, mentre il Consiglio di Stato ribadisce oggi che le linee guida ministeriali non avevano una azione costrittiva ma restavano confinate nell'ambito delle raccomandazioni. Ciò significa che il medico si può distaccare dall'indirizzo indicato sulla base delle necessità del paziente, ma questo accade sempre, anche al di fuori dei casi Covid”.

“Nè il principio della vigile attesa – rileva Anelli -, ovvero il monitoraggio clinico del paziente, può essere una pratica da demonizzare. Al contrario, è uno dei presupposti nella pratica clinica e si effettua di prassi in varie situazioni proprio per monitorare l'andamento della condizione del paziente”.