Covid nel Lazio, bollettino del 7 gennaio: 580 nuovi contagi e due vittime

I casi a Roma città sono oggi a quota 296. Aumentano i ricoveri, il rapporto positivi-tamponi è al 9,7%

Roma, 7 gennaio 2023 - Curva dei contagi in discesa dopo le giornate di festa e il minor numero di tamponi eseguiti. Si registrano 580 nuovi casi positivi (-1.210, qui il bollettino del 6 gennaio), nel Lazio su 1.532 tamponi molecolari e 4.393 tamponi antigenici per un totale di 5.925 tamponi.

Reparti Covid (immagini di repertorio)
Reparti Covid (immagini di repertorio)

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Sono 2 i decessi (-5), mentre sul fronte degli ospedali si rigistra una crescita: sono 722 i ricoverati (+13), 27 le terapie intensive (-2) e +1.182 i guariti. Il rapporto tra positivi e tamponi è al 9,7%.  I casi a Roma città sono a quota 296.

Sono 45.207 (45.811 ieri) le persone attualmente positive a Covid-19 nel Lazio, di cui 44.458 (45.073 ieri) in isolamento domiciliare. Dall'inizio dell'epidemia i guariti sono 2.282.960, i morti 12.586, su un totale di 2.340.753 casi esaminati, secondo il bollettino aggiornato della Regione Lazio.

Cirielli: "Prudenza, ma niente isterismi sulla Cina"

"La Cina continua a non essere aperta, come dovrebbe, a un confronto sui dati della pandemia e questo giustifica l'atteggiamento prudente ma senza isterismi verso i viaggiatori che arrivano da quel paese. Il ministro degli Esteri di Pechino può stare tranquillo: l'Italia è una Nazione amica della Cina che però segue una propria linea di gestione della sicurezza sanitaria". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, vice ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.  "Bene ha fatto, con equilibrio e sapienza scientifica, il professor Francesco Vaia, direttore generale dell'istituto Spallanzani di Roma, a chiedere un intervento più incisivo dell'Oms per rendere trasparenti i dati relativi all'ondata di pandemia che sta colpendo la Cina dopo l'abbandono delle misure interne di contenimento del contagio da Covid-19", ha continuato Cirielli. 

"L'Italia è sempre pronta a collaborare con Pechino per tutto ciò che è necessario per garantire la sicurezza reciproca", ha specificato il vice ministro. "Bene ha fatto il governo Meloni a imporre l'obbligo del tampone negli aeroporti italiani, per tutti i passeggeri provenienti dalla Cina, che continuerà fino a quando sarà necessario; la stessa misura è stata tra l'altro adottata da tanti paesi cooperativi, non polemici ma 'attenti' alla sicurezza sanitaria interna, che vogliono semplicemente acquisire più precise informazioni per sequenziare eventuali varianti sconosciute e potenzialmente pericolose", ha concluso. 

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