Alfredo Cospito resta al 41 bis. "Morirò presto, spero che qualcuno proseguirà la lotta"

La Cassazione respinge il ricorso. In piazza gridano: "Assassini". Il leader anarchico in sciopero della fame da 4 mesi. Il legale: "E' una condanna a morte"

Roma, 24 febbraio 2023 - Alfredo Cospito resta al 41 bis: la Cassazione ha respinto il ricorso presentato dalla difesa sulla revoca del carcere duro per il leader anarchico, in sciopero della fame da quattro mesi, detenuto nel reparto penitenziario dell'ospedale San Paolo di Milano. Cospito è stato condannato anche al pagamento delle spese processuali.

La decisione dei giudici della I sezione della Suprema corte è arrivata dopo 8 ore di camera di consiglio. "Assassini, assassini". Si è alzato subito un coro dal presidio degli anarchici davanti alla Cassazione. "Saranno responsabili di tutto quello che succederà", hanno aggiunto i partecipanti alla manifestazione sotto la Corte di Cassazione. "Alfredo Cospito vive e vivrà per sempre. Qualsiasi cosa succeda", è anche lo slogan del presidio degli anarchici. "Basta con questa giustizia di assassini, dove si assolvono i responsabili delle stragi e si applica il carcere duro per chi cerca un mondo diverso".

Un'immagine di Alfredo Cospito dal carcere (Ansa)
Un'immagine di Alfredo Cospito dal carcere (Ansa)

I supremi giudici, che hanno rigettato il ricorso della difesa di Cospito, non hanno accolto la richiesta della procura generale che nella requisitoria scritta aveva chiesto di annullare con rinvio per un nuovo esame l'ordinanza del tribunale di Sorveglianza di Roma del 1 dicembre 2022 che aveva confermato il 41bis per l'anarchico. ''Emerge nella motivazione dell'ordinanza impugnata - scriveva il pg Pietro Gaeta - una carenza di fattualità in ordine ai momenti di collegamento con l'associazione, che lascia sopravvivere la stigmatizzazione difensiva secondo cui la condizione interclusiva speciale fosse giustificata solo dalla necessità di contenimento dell'estremismo ideologico''. 

Cospito: "Spero che qualcuno prosegua la lotta"

Cospito ha annunciato di non voler più prendere gli integratori, che aveva ricominciato ad assumere dopo il parere favorevole del pg della Suprema Corte alla revoca del 41 bis, aggiungendo di essere convinto che quindi morirà "presto". "Spero che qualcuno dopo di me continuerà la lotta" contro il carcere duro, ha detto Cospito dal carcere. 

L'avvocato: "Condanna a morte"

La sentenza con cui la Cassazione ha confermato il 41 bis a Cospito "è una condanna a morte". E' la reazione dell'avvocato Flavio Rossi Albertini, che ha detto che potrà incontrare il suo assistito fra qualche giorno. "Dopo la lettura della requisitoria del procuratore generale Gaeta pensavamo che il diritto potesse tornare ad illuminare questa buia vicenda. La decisione di questa sera dimostra che ci sbagliavamo", ha aggiunto il legale.  

Nordio: "Prendiamo atto"

"Prendiamo atto della decisione della Corte di Cassazione. Come più volte illustrato in Parlamento, essa attiene al procedimento giurisdizionale di competenza esclusiva della magistratura nella sua piena autonomia e indipendenza". Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. 

Le reazioni

"Non saranno violenza o minacce a cambiare leggi e sentenze". È il commento del ministro delle Infrastrutture e Trasporti e segretario della Lega Matteo Salvini. "Le intimidazioni e le violenze non piegano lo Stato: Cospito rimane, correttamente, in regime di 41 bis. La Cassazione ha scritto la pagina definitiva. Abbiamo sempre difeso le istituzioni democratiche dalle violenze del terrorismo, senza alcuna indulgenza e senza farci intimorire. Oggi la Cassazione conferma che vi erano tutti i presupposti giuridici per il mantenimento del carcere duro a carico di Cospito", ha dichiarato in una nota Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d'Italia e Sottosegretario alla Giustizia.