Cospito, blindati alla Corte di Cassazione: oggi attesa sentenza per l'anarchico al 41 bis

Cosa può accadere in base alla sentenza. La minaccia: "Se Alfredo muore sarà l'infermo". Comitato bioetica su autodeterminazione cure: "Prosegue analisi"

La protesta degli anarchici fuori dalla Cassazione in attesa del verdetto su Cospito

La protesta degli anarchici fuori dalla Cassazione in attesa del verdetto su Cospito

Roma, 24 febbraio 2023 - È stato rafforzato il dispositivo di sicurezza attorno al perimetro della sede della Cassazione, a Roma, per l'udienza sul 41 bis al detenuto anarchico Alfrdo Cospito, in sciopero della fame da quasi 4 mesi e attualmente ricoverato nel reparto penitenziario dell'ospedale San Paolo di Milano. 

Alfredo Cospito resta al 41 bis: la Cassazione respinge il ricorso

Comitato BIoetica su autoderterminazione delle cure: "Prosegue analisi"

Il Comitato Nazionale di Bioetica, riunito in seduta plenaria, ha deciso di proseguire l'analisi "in merito alle problematiche connesse all'autodeterminazione nel ricevere o meno i trattamenti sanitari offerti". Lo rende noto lo stesso Comitato in una nota, al termine del dibattito relativo ai quesiti posti dal Ministero della Giustizia. "Dopo un corale, approfondito dibattito, la Plenaria ha ritenuto di proseguire l'analisi al fine di ottenere la massimo convergenza possibile con riguardo alle delicate e complesse problematiche sottese, nel rispetto di tutte le posizioni sino ad ora emerse".

67 ricorsi all'attenzione degli Ermellini

La camera di consiglio dei giudici della Prima sezione penale della Cassazione che devono decidere, tra gli altri casi, anche quello del ricorso della difesa del detenuto anarchico Alfredo Cospito che chiede la revoca del 41 bis e che da circa 4 mesi è in sciopero della fame, ha preso avvio questa mattina alla ore 10.  Oltre al caso di Cospito , gli ermellini devono decidere 67 ricorsi. Se ne occupano due diversi collegi. I supremi giudici sono chusi in camera di consiglio e l'accesso è presidiato dalla forza pubblica che allontana chi si avvicina. La camera di consiglio non è partecipata, nè dagli avvocati nè dalla procura che è presente solo con requisitorie scritte. Il collegio è presieduto da Angela Tardìo . Non ci sono indicazioni sui tempi entro i quali sarà nota la decisione sul ricorso di Cospito.

Cosa può accadere

I Supremi giudici sono chiamati a decidere se respingere l'istanza, ribadendo il carcere duro per il 55enne, annullare il provvedimento della Sorveglianza o rinviare gli atti a piazzale Clodio per una nuova valutazione. Quest'ultima ipotesi è stata sollecitata dal procuratore generale, Pietro Gaeta, che l'8 febbraio ha depositato la sua requisitoria. A detta del pg dal provvedimento della Sorveglianza emerge una "carenza di fattualità in ordine ai momenti di collegamento" con gli anarchici. "La verifica su tale punto essenziale - scrive il pg - non traspare nelle motivazioni del provvedimento" ma è "necessaria".  L'avvocato di Cospito Flavio Rossi Albertini auspica "un annullamento senza rinvio": la dilatazione dei tempi sarebbe incompatibile con le condizioni di salute di Cospito, in sciopero della fame. A suo avviso le comunicazioni che Cospito aveva dal carcere con alcuni anarchici, che poi le diffondevano attraverso il web, non sono equiparabili ai 'pizzini' coi quali i boss comunicavano di nascosto con l'esterno, prima di finire appunto nel regime del 41 bis, ossia in isolamento totale. 

"Se Alfredo muore sarà l'inferno"

"É finito il tempo delle manifestazioni e dei cortei. Da oggi inizia il momento della lotta. Non lasceremo morire Alfredo senza tentare il tutto per tutto. Lui mette in gioco la sua vita e noi mettiamo in gioco la nostra. Se Alfredo muore sarà l'inferno per i ricchi in questo Paese, sarà lotta". Lo ha detto al megafono Pasquale 'Lello' Valitutti, 75enne anarchico in carrozzina elettrica, parlando davanti alla Corte di Cassazione durante la manifestazione contro il 41 bis e in sostegno di Alfredo Cospito. Nel corso del comizio sono stati ricordati anche i compagni delle Brigate Rosse che sono al 41 bis".  

Blindati e agenti per la sicurezza

Ai lati estremi dell'ingresso principale della Cassazione stazionano blindati della polizia e numerosi agenti anche in borghese.  Alcuni veicoli e motocicli che erano in sosta sono stati rimossi per motivi di sicurezza. Sul posto attorno alle 12 sono arrivati un'ottantina di attivisti: una decina di loro ha si è scagliato contro un cameraman spintonandolo. Sul posto gli agenti della Digos hanno evitato che le cose potessero trascendere.  "Fuori Alfredo dal 41 bis, fuori tutti dal 41 bis", gridano i manifestanti.  L'udienza sulla revoca o meno del 41 bis a Cospito si svolgerà a porte chiuse e la decisione potrebbe arrivare tra stasera e domani. 

Il blitz all'Altare della Patria

Già ieri però, c'è stato un blitz degli anarchichi che hanno raggiunto la cima dell'Altare della Patria e calato uno striscione con la scritta "L'Italia tortura. Con Alfredo no 41 bis, no ergastolo". I manifestanti hanno anche acceso alcuni fumogeni di colore rosso. Sul posto sono intervenuti equipaggi della polizia e dei carabinieri: identificati 4 autori del blitz. Il caso Cospito

In piazza anche per l'Ucraina

Davanti al monumento a Cavour, proprio questa mattina, è stata realizzata una installazione artistica protetta da 'un muro di sacchi di iuta' che inneggia alla pace in concomitanza con il primo anniversario dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia e la guerra che ne è seguita. Ci sono già telecamere e giornalisti fuori dal 'Palazzaccio'.