Martedì 23 Aprile 2024

Colleferro, scattano i domiciliari per i due ragazzi accusati del pestaggio

È di oggi la notizia che il Gip di Velletri non ha convalidato il fermo, ma ha emesso un’ordinanza di custodia agli arresti domiciliari per l’aggressione al 17enne

L'assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D'Amato e il sindaco di Colleferro, Pi

L'assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D'Amato e il sindaco di Colleferro, Pi

Scattano gli arresti domiciliari per i due ragazzi di Colleferro accusati di aver pestato il giovane 17enne. 

Lorenzo Farina e Christian Marozza, indagati per aver picchiato brutalmente la vittima lo scorso sabato, hanno ottenuto i domiciliari. 

È di oggi la notizia che il Gip di Velletri Ilaria Tarantino non ha convalidato il fermo, ma ha emesso una ordinanza di custodia agli arresti domiciliari. 

Le parole dei giovani di Colleferro 

“Nel corso dell'udienza di convalida entrambi gli indagati hanno in sostanza ammesso gli addebiti ed hanno confermato di essersi cambiati i vestiti dopo i fatti”: ad affermarlo è la stessa Ilaria Tarantino. 

"Farina ha dichiarato - scrive il Gip - che già in precedenza, circa un mese fa, vi era stata una discussione con dei ragazzi di Segni per degli sguardi a loro rivolti". 

Dal canto suo anche Marozza, nell'ambito dell’interrogatorio, ha "confermato che vi era già stato in precedenza una discussione - scrive il Gip - con gli amici del giovane, pur non ricordandone le motivazioni. Sabato pomeriggio Farina si era avvicinato ai ragazzi di Segni e all'improvviso il 17enne aveva dato in escandescenza senza motivo. Lo aveva così invitato a calmarsi spiegandogli che era loro intenzione chiarire la questione. A quel punto Farina lo aveva colpito con un pugno". Marozza "ha negato di aver intimato alla vittima e a suoi amici di non venire a Colleferro e da ultimo ha dichiarato di essere profondamente pentito dell'accaduto".

L'ordinanza del Gip 

"Esiste il pericolo - afferma il Gip - concreto ed attuale, che gli indagati commettono altri delitti della stessa specie e segnatamente che, ove non sottoposti a misure, possono perseverare nella realizzazione di gravi delitti con violenza alla persona. Ciò emerge - continua - dalle specifiche modalità e circostanze del fatto e dalla personalità di indagati, desunta dalla loro condotta. Non hanno infatti esitato ad aggredire la vittima colpendola con un pugno sul volto e facendola rovinare per terra e facendole sbattere la testa, per poi infierire colpendola con un calcio in pieno viso mentre era per terra, ponendo in pericolo la sua integrità fisica. Il tutto per banali motivi".