Civitavecchia, con Nave Italia la solidarietà della Marina va a gonfie vele

Il brigantino più grande del mondo sta veleggiando per portare l'inclusione sociale in giro per l'Italia. A bordo anche 10 ragazzi di Padova e Rovigo. Oggi la visita della ministra Stefani e della sottosegretaria alla Difesa, Pucciarelli

I ragazzi a bordo di Nave Italia

I ragazzi a bordo di Nave Italia

Roma, 29 giugno 2021 – Disabilità, disagio sociale e salute mentale. Sono le aree di intervento dei progetti di inclusione varati dalla Marina Militare, protagonista di una campagna di solidarietà che unirà il Paese attraverso la cultura del mare. Sono 14 i progetti educativi portati avanti da questa importante campagna di solidarietà, le attività che si concentreranno su tre macro-aree di intervento: disabilità, disagio sociale e salute mentale.

La sottosegretaria alla Difesa, Stefania Pucciarelli, oggi è salita a bordo di Nave Italia - il brigantino più grande del mondo diventato testimonial di inclusione – insieme alla ministra alla Disabilità, Erika Stefani.

Da 14 anni la nostra Marina Militare, con il brigantino più grande del mondo Nave Italia, svolge una importante campagna di solidarietà, attraverso la diffusione della cultura del mare e della navigazione a vela quali strumenti di educazione, di riabilitazione ed inclusione sociale”, ha detto la senatrice Stefania Pucciarelli, salita a bordo del brigantino al largo di Civitavecchia.

Un impegno per i disabili

L'attività della Marina Militare “conferma l’impegno di questa straordinaria Forza Armata – continua la senatrice – che, al pari delle altre, pone la massima attenzione allo sviluppo di qualsiasi iniziativa che possa contribuire a portare un sorriso sul volto di persone speciali”.

Coinvolti anche i giovani di Padova e Rovigo

Nel progetto è stato coinvolto anche il Centro Servizi Volontariato di Padova e Rovigo, con la partecipazione di dieci ragazzi veneti tra i 13 e i 17 anni.

“Il progetto ha lo scopo di promuovere il benessere tra i ragazzi presentando modelli positivi, offrendo spazi di protagonismo, valorizzando le loro competenze, contribuendo alla crescita dell’autostima, stimolando così nuovi interessi e possibilità di impegno sociale, contrastando anche il rischio di esclusione sociale”, ha aggiunto Stefania Pucciarelli.