Cinghiali a Roma: tra emergenza rifiuti e zona rossa contro la peste suina

Incursioni nei quartieri abitati. Protezione animali (Oipa): "A Roma il problema sono i rifiuti, non i cinghiali. Fare un Far West per ammazzarli non risolve il problema".

Famiglia di cinghiali 'al pascolo' alla periferia di Roma (archivio)

Famiglia di cinghiali 'al pascolo' alla periferia di Roma (archivio)

Roma, 8 maggio 2022 - Ancora cinghiali a spasso nella capitale, sempre più presenti nei quartieri urbanizzati e non solo a ridosso dei parchi. L'ultimo avvistamento ai Parioli dove una donna a spasso con il suo cane ha avuto un incontro ravvicinato con un ungulato. Due giorni fa un cinghiale è stato avvistato nei giardini di piazza Verbano. Dunque non solo le frequenti apparizioni nei quartieri ai margini dei parchi di Veio e dell'Insugherata, ora interessati da una zona rossa a causa della peste suina, ma anche sporadiche 'visite' in quartieri a ridosso di zone semicentrali della città. 

I cinghiali nella capitale: tra pericoli e polemica

In ogni caso nella Capitale i cinghiali stanno creando veri e propri danni al territorio, diventando anche un pericolo per i cittadini. "Una situazione inaccettabile e fuori controllo" secondo il presidente di Coldiretti Lazio David Granieri. L'ultima aggressione risale giorni fa con una donna ferita e ieri un esemplare è stato trovato a passeggiare nei giardini di piazza Verbano.  Fratelli d'Italia ha annunciato un esposto in Procura "per reati omissivi in tema di sicurezza, decoro e salute". Dopo un tavolo tecnico è stato lo stesso Campidoglio a correre ai ripari, varando il piano anti cinghiali, con reti di contenimento interrate, interdizione delle zone di accesso e punti di prevenzione territoriale con pulizia continua dei rifiuti.  Un piano di selezione dei cinghiali è invocato poi dal sottosegretario Costa. "Credo e mi auguro che si possa fare anche una riflessione per togliere sensibilmente la popolazione dei cinghiali", ha detto. "Rispetto le sensibilità di tutti gli animalisti e ambientalisti ma siamo di fronte all'emergenza e deve essere affrontata con strumenti emergenziali, e pensare anche ad un piano di selezione per ridurre il numero della presenza dei cinghiali", ha sottolineato Costa che è delegato anche all'emergenza della peste suina. 

Cinghiali e peste suina, il ministero 'arruola' i cacciatori

Oipa: "Fare di Roma un Far West per ammazzare i cinghiali non risolve il problema"

"I cittadini di Roma non vogliono che sia risolto con il sangue il problema delle incursioni di qualche cinghiale nel centro abitato causate dall'emergenza rifiuti, e solo da quella. Ora altro pretesto per invocare il sangue è qualche sparuto caso di peste suina, non trasmissibile all'uomo". È l'opinione dell'Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) che sostiene come "la peste suina africana (Psa) non si combatte mandando i cacciatori a uccidere cinghiali".  "La causa principale dell'aumento della presenza dei cinghiali a Roma è l'annosissima emergenza rifiuti, diventata in questi ultimi anni molto grave", sottolinea Rita Corboli, delegata dell'Oipa di Roma. 

"I cinghiali sono sempre gli stessi, ma negli ultimi anni sono aumentati i rifiuti e le discariche a cielo aperto e quindi la disponibilità di cibo nelle vicinanze delle aree verdi dove vivono. Roma è la città più verde d'Europa ricca di fauna selvatica, che dovrebbe essere considerata una risorsa da gestire nel rispetto della vita e non un nemico da combattere".

 L'Oipa auspica quindi che si affronti la questione in maniera razionale, scientifica. Un serio piano di sorveglianza e prevenzione si può attuare non armando i cacciatori, persino deregolamentandone l'attività, ma con un monitoraggio sanitario degli animali morti che si trovino nel territorio nazionale. "Fare di Roma un Far West per ammazzare i cinghiali non risolve il problema, semmai il contrario: studi scientifici affermano che agli abbattimenti segue un moltiplicarsi di cucciolate", continua Corboli. "A Roma il problema sono i rifiuti, non i cinghiali". 

Una zona rossa per contenere la peste suina

Nicola Zingaretti firma l'ordinanza della regione Lazio. Una area infetta provvisoria, con misure stringenti e divieti, e una zona di attenzione, per impedire il proliferare della malattia: previsti una sorveglianza rafforzata dei cinghiali, il campionamento e analisi di eventuali carcasse e il loro smaltimento in sicurezza.  L'area sarà indicata da cartelli dove verrà vietato dare cibo agli animali, fare picnic, organizzare eventi. Quello della peste suina è un "tema su cui mettiamo, anche in questo caso, la massima attenzione, in sintonia chiaramente con i territori che sono maggiormente coinvolti, e il sottosegretario Costa lo seguirà quotidianamente", ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza. L'ordinanza nel Lazio è stata varata dopo la scoperta di un caso nel parco dell'Insugherata. Secondo le disposizioni regionali il comune di Roma dovrà quindi provvedere a recintare i cassonetti dei rifiuti, al fine di inibirne l'accesso ai cinghiali. Poi si attiveranno i controlli anche negli allevamenti di suini e animali che ricadono o sono limitrofi alla zona. Fuori dalla area infetta provvisoria viene inoltre identificata una "zona di attenzione".

5000 ettari sotto osservazione

La zona infetta al momento ha un'estensione di circa 5000 ettari e al suo interno sarebbero comprese diverse aree protette, tra cui una parte del Parco di Veio, una porzione appunto dell'Insugherata, poi l'intera superficie del Parco del Pineto e della riserva di Monte Mario. "Voglio essere chiara: la peste suina non coinvolge l'uomo", ha detto l'assessora M5s alla transizione ecologica della regione Lazio, Roberta Lombardi.  "La malattia è molto virulenta, con tassi alti di mortalità e con una diffusione velocissima. Per questo motivo nell'ordinanza - ha spiegato l'assessora -, secondo i dettami del commissario, si andranno a perimetrare le zone, dove è stato trovato l'animale moribondo, il caso zero, per evitare appunto che gli esseri umani, passando in quelle zone, possano essere veicoli di trasmissione".