Peste suina, al via il depopolamento dei cinghiali a Viterbo

Tre esemplari abbattuti all'interno di un'azienda agricola che aveva fatto richiesta. Interventi autorizzati fino al 2023. Ecco dove

VIterbo, 22 agosto 2022 - Tre i primi esemplari abbattuti, sotto il coordinamento del nucleo venatorio della polizia provinciale. Ieri, 21 agosto, la prima uscita in girata, è stata all'interno di un'azienda agricola che aveva presentato una formale richiesta, l'intervento ha dato il via al piano di depopolamento dei cinghiali nel territorio dell'Atc (ambito territoriale di caccia) Viterbo 2.

 "Il primo intervento - spiega il presidente dell'Atc Vt2, Alberto Scarito - si inserisce nel piano regionale di interventi urgenti per la gestione, il controllo e l'eradicazione della peste africana nella specie cinghiale. Il Priu infatti ha una doppia valenza non solo è fondamentale per evitare che la peste si diffonda sul territorio, ma aiuta anche tutte quelle aziende agricole prese, letteralmente, d'assalto da gruppi di cinghiali. Sono tantissime infatti quelle che quotidianamente riportano danni e chiedono interventi mirati per salvaguardare le coltivazioni".Gli interventi di controllo della specie cinghiale, di cui il primo proprio ieri, sono stati autorizzati per l'Atc Vt 2 dalla Regione Lazio lo scorso 28 luglio, in continuità con il piano di controllo già attivo nel triennio passato. 

Interventi autorizzati fino al 2023, ecco dove

"Con questa autorizzazione - spiega ancora Scarito - si dà il via all'attivazione di interventi di controllo diretto della specie cinghiale del nostro ambito territoriale di caccia fino al 31 luglio 2023" L'autorizzazione è valida nelle superficie dell'ambito compresa nei comuni di Barbarano Romano, Bassano Romano, Bassano in Teverina, Blera, Calcata, Canepina, Capranica, Caprarola, Carbognano, Castel Sant'Elia, Vita Castellana, Corchiano, Fabrica di Roma, Faleria, Gallese, Monteromano, Monterosi, Nepi, Oriolo Romano, Orte, Ronciglione, Soriano nel Cimino, Sutri, Tarquinia, Tuscania, Vallerano, Vasanello, Vejano, Vignanello, Villa San Giovanni in Tuscia e Vetralla, anche nelle zone di ripopolamento e cattura e nelle oasi di protezione di competenza dell'Atc Vt2.

"Forse mi ripeterò - conclude Scaruti, ma sono convinto che con le azioni previste e stabilite dalla Regione nel Priu, insieme alle altre tecniche di caccia comunque attive, possiamo davvero fare qualcosa di importante per il nostro territorio e per tutte le aziende agricole che subiscono danni. Voglio infine ringraziare il dirigente Ada Giovanni Carlo Lattanzi per la disponibilità dimostrata, il consigliere regionale Enrico Panunzi per l'interesse e l'attenzione in Regione Lazio, i tecnici per l'impegno profuso in tempi veramente brevi e la polizia provinciale per l'impegno e la disponibilità".