Mercoledì 24 Aprile 2024

Roma, in cella a 84 anni l'ex sarta di Sofia Loren: "Prelevata da casa in pigiama"

L'anziana a Rebibbia per avere accoltellato il marito durante una lite. L'ospitalità offerta dalle suore. La garante dei detenuti Stramaccioni: "Speriamo di fare uscire Loretta dal carcere"

Sofia Loren

Sofia Loren

Roma, 16 agosto 2022 - Maltratta dal marito nel corso dell'ennesima lite si è difesa, con un coltello da cucina. L'hanno poi arrestata, nonostante l'età, il 9 agosto scorso senza nemmeno darle il tempo di togliersi il pigiama, di portare con se la dentiera. È la vicenda di Loretta, 84 anni in passato sarta di Sofia Loren e Marcello Mastroianni, raccontata da Gabriella Stramaccioni, garante dei detenuti del Comune di Roma, che denuncia la scelta incomprensibile di "tradurre" in carcere, nell'infermeria femminile di Rebibbia, una persona così anziana.

"È stata portata in questi giorni - afferma Stramaccioni che si è attiva per far trasferire la donna in una struttura adeguata alla sua età -. Prelevata dalla sua casa in pigiama senza la possibilità di prendere nulla. Neanche la dentiera. Certo, forse in quel momento non vi erano alternative, ma le alternative vanno pensate a costruite".  La garante aveva diffuso la testimonianza di Loretta a Ferragosto: “Io parlavo, parlavo, mio marito mi diceva di smettere, ma io continuavo e lui ha cominciato a picchiarmi”. La vittima dell’accoltellamento non sarebbe in pericolo di vita. Mentre, l'ex sarta del cinema, non avendo un luogo dove poter scontare i domiciliari era stata portata in carcere. 

La garante si domanda: "in un momento così drammatico per il carcere come si può pensare di recludere una donna di 84 anni? Certo che la faremo uscire. Ho trovato la disponibilità in una struttura gestita da suore alla Borghesiana, la Fondazione Cittadella Missionaria - La casa del Povero, dove nel pomeriggio andrà a fare un sopralluogo anche il commissariato Tuscolano su delega della Procura, speriamo in giornata di riuscire a fare uscire dal carcere Loretta"

“Grazie a Suor Maria Pia e Suor Salomè è stata trovata l’accoglienza per Loretta, la signora di 84 anni portata a Rebibbia in questi giorni. Questa mattina inoltriamo disponibilità al Magistrato sperando si possa risolvere  velocemente questa assurda vicenda”, il post questa mattina, 16 agosto, di Stramaccioni sui social. 

L'estate drammatica nei penitenziari 

La storia di Loretta si è consumata proprio nelle ore in cui vertici dell'amministrazione penitenziaria si sono recati, nel giorno di Ferragosto, per la prima volta, in una ventina di istituti in tutta Italia per portare, in un momento particolarmente difficile per chi vive dietro le sbarre, segnato dal drammatico aumento dei suicidi, un segnale di vicinanza. 

Dall'inizio dell'anno una cinquantina di detenuti si sono tolti la vita, in media più di uno ogni cinque giorni, molti di più dell'anno scorso che nello stesso periodo aveva fatto registrare 34 suicidi. Ieri l'ultimo episodio a Torino. La ministra della Giustizia, Marta Cartabia, ha parlato di una "una estate davvero drammatica". Una situazione che preoccupa il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria che nei giorni scorsi ha dettato delle linee guida per contrastare il dramma dei suicidi in carcere puntando a rafforzare il carattere permanente delle attività di prevenzione, con un approccio multidisciplinare.

"Il carcere non va in vacanza» - ha sottolineato il Capo Dap Carlo Renoldi, in visita ieri nel carcere femminile di Rebibbia -. Anche a Ferragosto nei nostri istituti sono ospitate circa 55mila persone e migliaia di operatori penitenziari sono al lavoro. Quest'anno la ministra Cartabia e tutti i dirigenti generali dell'amministrazione penitenziaria sono negli istituti penitenziari per dimostrare riconoscenza ai nostri operatori, vicinanza alla popolazione detenuta e per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica tutta verso la realtà penitenziaria".