Martedì 23 Aprile 2024

Roma, nuova casa di accoglienza per donne e bambini: è l'ottava in città

L'appartamento, che si trova nella zona nord della Capitale, è stato confiscato alla criminalità organizzata: ora è simbolo di rinascita per le donne e i loro bambini

La consegna delle chiavi

La consegna delle chiavi

Roma, 20 luglio 2021 – Un bene confiscato alla criminalità trasformato in un centro di accoglienza per donne vittima di violenza. Un segno di rinascita per una struttura che accoglierà le donne insieme ai loro bambini. La nuova casa rifiuto si trova nella zona nord della città, l'appartamento si aggiunge alle altre tre case di semi-autonomia aperte negli ultimi tre anni dall'amministrazione capitolina per dare ospitalità alle donne maltrattate, insieme a cinque appartamenti in cohousing e una casa rifugio, per accoglierle anche in situazione di emergenza. Lo aveva annunciato un mese fa la sindaca Virginia Raggi e oggi è diventato realtà.

Per potenziare i servizi a sostegno delle donne vittime di violenza, l'Amministrazione ha aperto inoltre otto nuovi centri antiviolenza, distribuiti sul territorio cittadino, con l'obiettivo di intercettare le richieste di aiuto e accompagnare le donne, con servizi specializzati, lungo un percorso di fuoriuscita dalla spirale dei maltrattamenti. "Contro la violenza di genere – spiega la sindaca, Virginia Raggi – bisogna mettere in campo atti concreti. Per questo abbiamo investito con forza nell'apertura di queste nuove strutture di ascolto e accoglienza sul territorio cittadino, con cui andiamo a rafforzare le opportunità per le donne di chiedere aiuto ed essere sostenute lungo un percorso di fuoriuscita dai maltrattamenti. Ogni nuovo servizio che apre rappresenta un argine alla violenza e un forte messaggio che lanciamo come comunità”.

Da bene confiscato alla mafia a simbolo di rinascita

A seguire il percorso di recupero dell'immobile, è stata l'assessora al Patrimonio e Politiche Abitative, Valentina Vivarelli. "Oggi restituiamo alla città, sotto forma di servizi, un immobile che era espressione di illegalità – aggiunge Vivarelli – trasformandolo in un luogo sicuro e di ripartenza per le donne vittime di violenza. Il riutilizzo sociale dei beni confiscati e' la testimonianza della vittoria dello Stato sulla criminalità organizzata. È la rivincita concreta della società civile".

I lavori nell'appartamento sono stati realizzati con il sostegno dei fondi europei, l'apertura del servizio è curato dal Dipartimento Pari Opportunità di Roma Capitale tramite affidamento con bando a un ente gestore specializzato. "In questi anni abbiamo potenziato l'offerta di servizi e strutture per sostenere le donne vittime di violenza, insieme ai loro bambini – dice l'assessora alla Persona, Veronica Mammì –, rappresentano punti di riferimento fondamentali per sostenere le donne verso la libertà”. Tra le iniziative contro la fragilità di genere, è stato avviato anche il progetto “A Scuola di Parità” promosso nelle scuole superiori per “affermare il contrasto alla violenza e la parità di genere a partire dai nostri giovani", conclude Mammì.