Caro affitti, la protesta degli studenti in tenda arriva a Roma al Miur

Per il 26 maggio annunciato uno sciopero generale: "Servono politiche che difendano il diritto allo studio". Ultimo giorno di presidio alla Sapienza: via libera al tavolo ateneo-regione

Caro affitti: studenti in tenda protestano davanti Miur a Roma, 'siamo stanchi'

Caro affitti: studenti in tenda protestano davanti Miur a Roma, 'siamo stanchi'

Roma, 11 maggio 2023 - Le tende degli studenti in protesta contro gli affitti troppo alti arrivano sotto la sede del Miur a Roma. E per il 26 maggio prossimo gli studenti di Cambiare Rotta annunciano uno sciopero generale contro il "caro-affitti e il carovita". Le richieste di Cambiare Rotta sono chiare: "Elaborazione e attuazione di politiche e strumenti che servano a garantire realmente il diritto allo studio di tutti".

Anzitutto, spiegano, "vogliamo un reddito studentesco universitario per gli studenti delle fasce popolari, per svincolare gli studenti dal buco nero del lavoro povero, per coprire le spese per il materiale didattico, per l'affitto e per tutto ciò che rientra nella vita di uno studente". E come potrebbe essere sostenuto? "Attraverso la tassazione di tutte quelle aziende private ormai completamente inserite nei nostri atenei", dicono. "Ma l'intervento pubblico non può limitarsi a questo" - rincarano - "serve un piano pubblico di investimenti per l'ampliamento degli studentati e per la costruzione di nuovi".

Sapienza: via libera al tavolo ateneo-regione

E, nella capitale, un passo avanti sull'onda della protesta arriva dalla Sapienza dove sono diversi gli studenti accampati da giorni. "Dopo 4 giorni di presidio, arriva il tavolo chiesto a gran voce da Sinistra Universitaria e da tutti gli studenti e le studentesse che hanno aperto le tende sotto al Rettorato della Sapienza. La rettrice ne ha dato comunicazione ufficiale nella tarda serata di ieri, informando i manifestanti dell'avvenuta convocazione. Al tavolo, che si terrà in Sapienza il 18 maggio, parteciperanno i rappresentanti dei manifestanti, i rettori delle università del Lazio e l'assessore all'università della Regione Lazio Schiboni".

Lo fa sapere in una nota il collettivo Sinistra Universitaria. Per Sinistra Universitaria si tratta del "riconoscimento delle richieste che portiamo. Il tavolo non è il punto di arrivo, ma è un risultato non scontato. Siamo contenti che rettrice e comune si siano fatti carico della questione, perché nessuno in Regione si è degnato di parlare con noi finora. Domani smonteremo le tende e concluderemo il presidio con un'assemblea, aperta a tutte e tutti. Al tavolo porteremo la nostra posizione: basta studentati privati, investimenti in quelli pubblici. Vorremmo discutere di calmiere per gli affitti e soluzioni rapide per migliorare la vita delle persone. La lotta non finisce qui, abbiamo aperto un tema e lo porteremo avanti".

A Tor Vergata si uniscono alla protesta

Anche all'Università a Tor Vergata di Roma gli studenti aderenti al collettivo 'Cambiare rotta' e ad altri collettivi hanno montato alcune tende all'esterno dell'ateneo per unirsi alla lotta contro il caro-affitti. "Appena chiuse le urne delle elezioni studentesche, abbiamo deciso di unirci al grido degli studenti universitari di Milano, de La Sapienza e di Cagliari, il grido di una generazione nata e cresciuta nella crisi", spiegano in un comunicato.

"Qui a Tor Vergata nella periferia di Roma la crisi abitativa si sente forte, gli studentati pubblici sono insufficienti e la maggior parte di noi è obbligato a fare da pendolare. Questo governo - proseguono - è perfettamente in continuità con i governi precedenti: dal centro destra al centro sinistra hanno smantellato l'edilizia residenziale pubblica e hanno continuato con la politica degli studentati di lusso, di sfratti e sgomberi violenti, come lo sgombero violento di Bologna, firmato Partito Democratico dimostra. Come studenti rivendichiamo un futuro dignitoso, per questo vogliamo: un reddito studentesco, l'abolizione della 431/98 e la reintroduzione dell'equo canone, più studentati pubblici verso lo sciopero generale del 26 maggio!".