Giovedì 18 Aprile 2024

Cambiamento climatico, proteste: vernice arancio contro la sede della Cassa depositi

Nuovo blitz degli attivisti di "Ultima generazione". Hanno agito in quattro e dopo l'azione hanno incollato le mani al muro per non farsi trascinare via

Roma, 16 novembre 2022 - Un nuovo blitz di Ultima generazione a Roma. Questa mattina verso le 11.30 quattro attivisti di Ultima Generazione hanno imbrattato la facciata della sede centrale della Cdp, Cassa Depositi e Prestiti, in via Goito, a Roma.

Arrivati di fronte all'edificio, due di loro hanno azionato un getto di vernice arancione con degli estintori ai due lati dell'ingresso. Lo rende noto il movimento Ultima Generazione. Terminato l'imbrattamento, tutti e quattro hanno incollato una mano al fabbricato. 

Ultima generazione gli attivisti incollati al muro dopo il blitz
Ultima generazione gli attivisti incollati al muro dopo il blitz

"Tempestivo, come prevedibile, l'intervento delle Forze dell'ordine, che hanno frettolosamente tirato via le mani dei manifestanti, provocando loro delle escoriazioni. Al momento l'azione è ancora in corso di svolgimento", scrivono gli attivisti. 

"Sono stufo che i soldi dei cittadini del mio Paese, i risparmi di anni delle famiglie come la mia, gli sforzi dei lavoratori e delle lavoratrici, siano letteralmente buttati in progetti a sostegno dei combustibili fossili. Cdp, con più dell'80% delle proprie azioni controllate dallo Stato, attraverso i suoi capitali permette a grandi inquinatori come ENI, SNAM e SAIPEM di continuare a investire in gas, petrolio e carbone, in Italia e all'estero. Ogni euro investito nelle fonti fossili - come dice l'International Energy Agency - è investito nella morte delle persone, nella distruzione del mio futuro e della generazione a cui appartengo", ha dichiarato uno degli attivisti del movimento eco ambientalista. 

I ragazzi, rimasti lì con un manifesto con scritto 'no gas, no carbone' come mostrano le immaginin diffuse sui social, si sono incollati la mano sul lato del portone, "per continuare l'azione".  La richiesta principale rimane quella di non riattivare le centrali a carbone e di rispettare il 2025 come termine per dismetterle.