Sabato 20 Aprile 2024

Covid nel Lazio, bollettino 17 dicembre: 2.022 nuovi casi, due decessi

Il rapporto tra positivi e tamponi è al 14,5%. I nuovi contagi a Roma sono 1.022, nelle province laziali 514

Roma, 17 dicembre 2022 - Nel Lazio, su 3.015 tamponi molecolari e 10.927 tamponi antigenici per un totale di 13.942 tamponi, si registrano 2.022 nuovi casi positivi (+17, qui il bollettino del 16 dicembre). 

Ospedali (immagini di repertorio)
Ospedali (immagini di repertorio)

Sono 2 i decessi (-2), 816 i ricoverati (-11), 28 le persone nelle terapie intensive (+1) e 2.118 i guariti. Il rapporto tra positivi e tamponi è al 14,5%. I casi a Roma sono a quota 1.022. Sono 53.253 le persone attualmente positive a Covid-19 nel Lazio, di cui 52.409 in isolamento domiciliare. Dall'inizio dell'epidemia i guariti sono 2.235.417, i morti 12.469, su un totale di 2.301.139 casi esaminati.

La mappa dei contagi

Il bollettino nel dettaglio delle aziende sanitarie locali: nella Asl Roma 1, sono 401 i nuovi casi e nessun decesso nelle ultime 24 ore. Nella Asl Roma 2, sono 394 i nuovi casi e nessun decesso; nella Asl Roma 3, sono 227 i nuovi casi e nessun decesso; nella Asl Roma 4, sono 103 i nuovi casi e nessun decesso; nella Asl Roma 5, sono 154 i nuovi casi e nessun decesso; nella Asl Roma 6, sono 229 i nuovi casi e nessun decesso. 

Nelle province si registrano 514 nuovi casi. In particolare nella Asl di Frosinone sono 130 i nuovi casi e nessun decesso; nella Asl di Latina sono 290 i nuovi casi e nessun decesso; nella Asl di Rieti sono 33 i nuovi casi e nessun decesso; nella Asl di Viterbo sono 61 i nuovi casi e 2 i decessi nelle ultime 24 ore. 

Limitazioni alle visite ai parenti in ospedale, ancora per quanto?

Le limitazioni alle visite dei parenti in ospedale e le difficoltà, denunciate da molti familiari, "sono ancora molto condizionate dal  Covid, che non è sparito". Ma per migliorare questa situazione "fondamentale è puntare ad una maggiore umanizzazione dell'organizzazione delle cure, che deve avvalersi di figure specifiche, dedicate all'accoglienza e all'informazione di pazienti e familiari. Questo consentirebbe di rispondere alle esigenze espresse da ricoverati e famiglie senza sottrarre tempi di cura al medico".

Lo spiega Pierino Di Silverio, segretario nazionale dell'Anaao Assomed, il sindacato dei medici e dirigenti Ssn.  "Da sempre esistono orari di visita e limiti orari in ospedale - continua Di Silverio - con il Covid si è instaurato un meccanismo più complesso e difficile. L'esigenza, più sociologica che medica, dei familiari di avere informazioni continue, legittima da un punto di vista umano, mal si concilia con reparti di 20 posti letto, con assistiti di diversa gravità e patologia, dove i tempi dei medici sono assorbiti dalle cure". 

"Quello che noi proponiamo è un percorso più strutturale, di umanizzazione, che fa parte di una riorganizzazione del sistema, oggi non abbastanza umanizzato anche a causa della carenza di personale, non solo medico, ma anche di altri professionisti: sociologi, psicologi che dovrebbero essere dedicati a questo ruolo. Credo che in un sistema di questo tipo . conclude - il familiare, e ovviamente il paziente, si sentirebbero più tutelati. In Pronto soccorso come nei reparti. Figure professionali dedicate all'accoglienza sarebbero la soluzione ideale".