Venerdì 19 Aprile 2024

Roma, bimba di 3 anni con inciso "vergogna" sulla pelle: indaga la procura

Nel registro degli indagati un maestro di una scuola materna della Garbatella che avrebbe un alibi. L'incisione fatta con uno spillo

Carabinieri (immagini di repertorio)

Carabinieri (immagini di repertorio)

Roma, 29 maggio 2022 - "Xiu", significa vergona in cinese. La parola è stata incisa sulla pelle una bambina di 3 anni. I genitori della piccola, davanti alla scoperta sono corsi in ospedale, da dove è partita la denuncia. La procura di Roma ha aperto un precedimento per lesioni volontarie aggravate dall'odio razziale.

Tre lettere incise in caratteri latini che hanno il sapore dell'infamia, del razzismo, della violenza. La vittima, una bambina cinese, vive nel quartiere della Garbatella, i genitori l'hanno trovato sanguinante quando è tornata a casa dalla scuola dell'infanzia.

I fatti risalgono al 25 novembre dello scorso anno ma resta un mistero chi sia l'autore di un simile gesto: per il momento è stato iscritto nel registro degli indagati un maestro di una scuola della Garbatella ma l'uomo avrebbe già dimostrato agli inquirenti la sua estraneità ai fatti. Intanto è di lesioni volontarie aggravate dall'odio razziale il reato ipotizzato dalla Procura di Roma nel procedimento aperto nei mesi scorsi. 

Quando quel giorno i genitori, commercianti nella Capitale da tre anni, hanno visto la ferita sulla pelle della figlia, a quanto sembra sul braccio, si sono disperati e preoccupati l'hanno portata immediatamente in ospedale. Lì hanno sporto denuncia per lesioni. Per guarire l'incisione, che sarebbe stata eseguita con uno spillo, ci sono voluti venti giorni, la speranza è che non ne rimanga traccia sulla pelle, soprattutto nella memoria della bimba che oggi non frequenta più lo stesso istituto.

Una storia terribile avvolta nel mistero e nell'omertà. I magistrati di piazzale Clodio, l'indagine è stata affidata alla pm Gabriella Fazi, hanno disposto anche un incidente probatorio nel quale sembrerebbe che la piccola vittima abbia in un primo tempo indicato il maestro come autore del gesto per poi però parlarne bene in un secondo momento.  Per questo le ricerche dell'autore delle lesioni si stanno muovendo a 360 gradi e riguardano le persone che a vario titolo sono state in contatto con la bambina nel giorno dell'aggressione.