Martedì 23 Aprile 2024

Bimba morta in auto a Roma: il seggiolino privo di sistema dall'allarme

La procura contesta l’omicidio colposo al papà della piccola Stella. L’uomo sconvolto dal dolore davanti agli inquirenti che hanno raccolto la sua testimonianza

I carabinieri nei pressi dell'auto all'interno della quale è stata trovata morta la di 14 mesi, in via dei Fucilieri, nella zona della Cecchignola

I carabinieri nei pressi dell'auto all'interno della quale è stata trovata morta la di 14 mesi, in via dei Fucilieri, nella zona della Cecchignola

Roma, 9 giugno 2023 - Il seggiolino nell'auto non era munito del dispositivo antiabbandono che è diventato obbligatorio in Italia da alcuni anni per i bambini al di sotto dei 4 anni di età. Per questo al papà di Stella, la bimba di 14 mesi trovata senza vita nell'auto dei genitori in un parcheggio della Cecchignola a Roma, la Procura contesta l'omicidio colposo.

I vetri oscurati dell’auto

Il procuratore aggiunto Paolo Ielo, che coordina le indagini dei carabinieri, ha disposto l'autopsia sul corpo della piccola ma secondo una primissima ipotesi il decesso potrebbe essere legato ad collasso legato alle alte temperature all'interno dell'abitacolo. In base a quanto si apprende inoltre l'auto era munita di vetri oscurati e per questo, forse, nessuno ha notato per ore la presenza della bimba all'interno dell'auto.

Interrogatorio drammatico 

Il padre, appuntato scelto dei carabinieri, 45 anni, nel corso dell'interrogatorio ha ricostruito quanto avvenuto affermando che "era convinto di avere accompagnato la piccola all'asilo nido", che dista pochi metri dal suo ufficio. Una routine quotidiana modificata forse solo dal fatto di non avere messo il borsone che portava con sé, come faceva tutti i giorni, accanto alla figlia, ma di averlo lasciato sul sedile anteriore. Ciò lo avrebbe, quindi, portato a non aprire lo sportello posteriore dell'auto. Un interrogatorio drammatico, l'uomo è apparso sconvolto dal dolore davanti agli inquirenti che hanno raccolto la sua testimonianza.

Una routine quotidiana

Il 45enne carabiniere non riesce a "comprendere cosa sia avvenuto", nella sua mente forse un blackout durato ore tanto che nel corso di quella terribile mattinata si sarebbe anche sentito telefonicamente con la moglie per decidere chi dovesse andare a prendere a scuola la piccola. Come tutte le mattine ha effettuato il tragitto che da casa arriva alla cittadella militare, al parcheggio di via dei Fucilieri. Una routine quotidiana, gesti che si ripetono ogni giorno.

Sette lunghissime ore

Per chi indaga l'unica pista resta quella della tragica fatalità: avere dimenticato la figlia nel seggiolino all'interno dell'auto e essere andato al lavoro. La piccola in quell'abitacolo è rimasta per circa sette lunghissime ore. A trovarla un passante che ha chiamato i soccorsi. Alcuni militari, forse attirati dalle grida disperate, sono accorsi e hanno infranto il finestrino dell'auto per cercare di salvare Stella. Un tentativo arrivato pochi minuti prima che la madre appurasse dalla scuola che quella mattina "Stella non era stata portata". Tutti i tentativi di rianimare la piccola sono risultati vani.