Ballottaggio Comunali: le sfide di Viterbo e Frosinone. La guida al voto

Urne aperte domenica 26 giugno dalle 7 alle 23. Tutti i candidati in corsa e le informazioni utili per votare. Si vota anche a Sabaudia, Ardea, Cerveteri, Ciampino e Guidonia Montecelio

Ballottaggio Lazio, dove quando si vota

Ballottaggio Lazio, dove quando si vota

Roma, 25 giugno 2022 – Sette città tornano al voto nel Lazio, dove domani saranno richiamati alle urne 274.553 elettori per scegliere i nuovi sindaci al ballottaggio di domenica 26 giugno. Sono sette le fasce tricolore sul piatto, tra riconferme e new entry.

Le partite più importanti si giocheranno nei due capoluoghi di provincia: Viterbo (53.436 elettori) e Frosinone (36.849). Duelli aperti anche nelle altre cinque città sopra i 15mila abitanti che, al primo turno del 12 giugno, non sono riusciti ad eleggere il nuovo sindaco: nessun dei candidati in campo ha infatti raggiunto il tanto agognato quorum del 50% dei voti più 1. Domani, quindi, si torna a votare a Sabaudia (15.386), per la provincia Latina, e in quattro Comuni della Città metropolitana di Roma: Ardea (37.903), Cerveteri (31.051), Ciampino (31.629) e Guidonia Montecelio (68.299).

Sommario:

Affluenza in ribasso

Un ruolo importante nel risultato elettorale lo giocherà l’affluenza alle urne. Al primo turno è stata bassa in tutte le sette città, con punte sopra il 60% nei due capoluoghi – 66,91% a Frosinone e il 61,61% a Viterbo – ma pura sempre nettamente al di sotto delle percentuali raggiunge cinque anni fa.

Non ha votato nemmeno la metà degli elettori ad Ardea, il Comune con il più alto tasso di diserzione alle urne: solo il 40,94% degli aventi diritto è andato a votare il 12 giugno, oltre 13 punti sotto l’affluenza del 2017, che era del 53,48%. Bassi i numeri anche a Guidonia Montecelio, con il 46,05% di affluenza, contro il 48,62% dell’ultima tornata elettorale. Recuperare gli indecisi sarà obiettivo dei 14 candidati in lizza.

La guida al voto: quando e come si vota

Quando si vota. Il ballottaggio sarà domenica 26 giugno: si voterà in una sola giornata, seguita dallo spoglio delle schede. I seggi rimarranno aperti dalle 7 del mattino alle 23 di sera. Per votare sarà necessario esibire un documento d’identità valido e la tessera elettorale.

Non ci sarà l’obbligo di indossare la mascherina, che tutta "fortemente raccomandata” secondo il protocollo sanitario nazionale. Sarà importante igienizzare le mani prima di ricevere la scheda elettorale e la matita dal presidente di seggio, così da poterla riconsegnare e inserirla nell’urna in tutta sicurezza per chi dovrà poi effettuare le operazioni di scrutinio. Una segnaletica “ad hoc” indicherà i percorsi da seguire all’interno del seggio, dove gli elettori dovranno comunque mantenere la distanza di sicurezza di un metro per evitare assembramenti e nel rispetto delle persone anziane e fragili.

Sono ammessi al voto tutti i cittadini maggiorenni presenti nelle liste elettorali. Possono votare per il ballottaggio anche i cittadini UE residenti in Italia, previa iscrizione alle liste elettorali.

Come si vota. Gli elettori riceveranno un’unica scheda azzurra con i nomi dei due candidati sindaco della città. Non ci saranno simboli di partito e spazi per scrivere preferenze: si vota solo il nome della persona scelta con una croce o un segno sul nome o all’interno dello spazio. “Il voto si esprime tracciando un segno su uno dei due rettangoli contenenti il nominativo del candidato sindaco prescelto”, fa sapere il Ministero dell’Interno.

Quando sarà lo scrutinio?

Secondo le indicazioni fornite dal ministero dell’Interno, le operazioni di spoglio delle elezioni comunali 2022 cominceranno subito dopo la chiusura delle votazioni: alle ore 23 di domenica 26 giugno. Dopo aver effettuato le operazioni di chiusura, con la compilazione dei primi verbali e l'oppositivo sigillo al plico delle schede non utilizzate, si inizierà con l’apertura dell’urna e lo scrutinio dei voti.

Due solo nomi per scheda, solo un segno sul nome senza preferenze. Sarà uno scrutinio veloce, con il conteggio dei voti validi – oltre all’esame delle schede cianche, nulle e contestate – per i due candidati ammessi al ballottaggio. Il nome del vincitore, o della vincitrice nel caso di Piacenza, ci sarà già durante la notte, ma la conferma avverrà solo il 27 giugno, con la chiusura di tutti i seggi. Sarà poi la commissione elettorale di zona a dare l’imprimatur ufficiale al sindaco eletto con la revisione di eventuali contestazioni.

Viterbo: sfida al femminile

Sarà una donna la nuova sindaca di Viterbo, dove domenica a vincere sarà la parità di genere. Sono entrambe donne le candidate rimaste in corsa per la guida della città, costrette a districarsi in una situazione politica tutt’altro che distesa. Il centrodestra diviso non è arrivato al ballottaggio, mentre l’alleanza tra Pd e 5 Stelle si ricompatta, ma deve fare i conti con una coalizione civica che arriverà alle urne da favorita.

È Chiara Frontini l’exploit di queste elezioni comunali a Viterbo. Consigliera uscente del centrodestra per la lista “Viterbo 2020”, la 30enne si è presentata agli elettori con una coalizione di sei liste civiche, tra cui Rinascimento di Vittorio Sgarbi. È lei la vera favorita del toto elezioni di domani, in vetta con il 32,82% del primo turno e 10.454 consensi.

Ma il margine è alto: ci sono più di 12mila cittadini da portare alle urne, a tanti ammontano gli elettori che non hanno votato al primo turno, e pezzi di centrodestra da recuperare tra gli esclusi del ballottaggio. Frontini punta soprattutto a punta a raccogliere le preferenze dei candidati di centrodestra: il 16,2% di Laura Allegrini (Fdi) e l’8,32% di Claudio Ubertini (Lega e Fi).

A sfidarla sarà l'assessora regionale al Welfare, Alessandra Troncarelli, arrivata seconda con il 28,3% e 9.013. Sostenuta dal partito di Zingaretti, l’assessora cercherà di riportare la città in capo al centrosinistra che, in controtendenza rispetto alle scelte fatte in tante altre regioni d’Italia, qui si è presentato con una rinnovata alleanza tra Dem e grillini.

Il fac simile della scheda elettorale di Frosinone
Il fac simile della scheda elettorale di Frosinone

Frosinone: chi va al ballottaggio

Sfida tutta al maschile al maschile a Frosinone, dove il centrodestra di Riccardo Mastrangeli è in testa con il 49,26% dei consensi e 11.856 voti, seguito dal candidato del centrosinistra, Domenico Marzi, dovrà recuperare oltre 2mila consensi per accorciare il divario, segnati dalla sue 9.419 preferenze, pari al 39,13%.

Mastrangeli è stato sostenuto da sette liste, trainato dalla triade compatta del centrodestra – Lega, Forza Italia e FdI – mentre l’avversario ha portato la bandiera di una coalizione a sette gambe, guidata dal Pd: primo partito della città, con il 12,49%.

Il ballottaggio nelle altre città

Nella provincia di Latina, solo Sabaudia tornerà alle urne per il ballottaggio. A contendersi lo scettro, l’azzurro Alberto Mosca, sostenuto da cinque liste capitanate da Forza Italia, che si ripresenta agli elettori da favorito con il 30,58% (2.683 voti). Contro di lui, il civico Maurizio Lucci, dietro con il 24,31% (2.133 voti).

Quattro le città dell’area metropolitana di Roma che arrivano al ballottaggio. Il Comune più grande è Guidonia Montecelio, dove la sfida si gioca tra il civico Mauro Lombardo che, con le sue sette liste, al primo turno si è piazzato in testa con il 35,28% (10.756 voti), e il candidato del centrodestra Alfonso Masini, votato dal 27,88% degli elettori andati alle urne (8.502 voti).

A Ciampino, i due candidati sono divisi da una lamina molto sottile: 168 voti e solo un punto di distanza. Una manciata di consensi fanno la differenza tra il centrodestra di Daniela Ballico – prima con 38,68% e 6.406 voti – e il centrosinistra di Emanuela Colella, che si gioca la partita con un ottimo 37,66% e 6.238 consensi.

Ardea, il Comune entrato tragicamente sulle pagine di cronaca con la terribile sparatoria avvenuta l’anno scorso per strada, dove sono stati uccisi due fratellini, torna alle urne. Sono due uomini a contendersi le chiavi della città: Maurizio Cremonini del centrodestra (41,73% e 6.303 voti) e Lucio Zito del centrosinistra, che per vincere dovrà recuperare un ampio margine, visto che parte dal 39,61% (5.982 voti).

È avanti il centrosinistra a Cerveteri, con la candidata Elena Maria Gubetti che guida la competizione con il 40,35% (6.185 voti). Quasi nove punti di differenza la dividono dall’avversario del centrodestra, Giovanni Moscherini, arrivato secondo al primo turno con il 31,58% (4.841). Sul piatto ci sono le oltre 4mila preferenze della civica Anna Lisa Belardinelli, terza candidata in gioco, bocciata al primo turno.