Arte, prezioso manoscritto trafugato è stato restituito all'Archivio di Stato di Roma

Una raccolta pontificia di 200 pagine ritrovata in Umbria. Le indagini sono iniziate nel 2019 e hanno permesso ai carabinieri di trovare opere storiche trafugate illegalmente anche nel Lazio, nelle Marche e in Abruzzo

Archivio di Stato

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Roma, 23 agosto 2021 – Un importante manoscritto ottocentesco è stato restituito all'Archivio di Stato di Roma, una raccolta di 200 pagine che racconta la situazione dell'erario pontificio dopo la dominazione francese. Si tratta di un registro risalenti all'epoca precedente all'Unità d'Italia, contenente riferimenti normativi e atti emanati fra il 1800 e il 1860 dall'Ufficio istituito nel 1816 con “motu proprio” da Papa Pio VII, incaricato di gestire e ricomporre la situazione debitoria dell'erario dello Stato della Chiesa. Il registro è stato consegnato nei giorni scorsi nelle mani di Maria Beatrice Benedetto, direttrice dell'Archivio di Stato di Roma.

L'importante registro, appartenente a quel fondo storico dal titolo ''Raccolta di oggetti di massima relativi alla Direzione Generale del debito pubblico dello Stato Pontificio'', è datato alla prima metà del XIX secolo. L'atto pubblico, risalente al periodo preunitario, è composto da 200 pagine rilegate in una copertina in cartone rigido e rappresenta un'interessante raccolta manoscritta

Il documento, il cui valore commerciale sul mercato antiquario è stato valutato in circa duemila euro, riveste particolare rilevanza storico-culturale per la sua valenza documentale quale scrittura pubblica, risultando tutelato “ope legis” e pertanto inalienabile. Doveva trovare quindi collocazione nella raccolta di documenti conservati presso l'Archivio di Stato e non nella disponibilità di un privato, come invece hanno accertato i carabinieri del Reparto specializzato dell'Arma nel corso delle indagini condotte sotto la direzione dell'Autorità Giudiziaria di Ancona. Napoli, traffico di opere d’arte: oltre 450mila sequestri nel 2020

Gli investigatori dell'arte: le indagini

L'indagine ha portato gli “investigatori dell'arte” - militari del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Perugia - sulle tracce del manoscritto. Oltre al registro pontificio restituito all'Archivio, i carabinieri sono riusciti a recuperare altri numerosi beni librari e archivistici attraverso un'indagine che ha preso avvio alla fine del 2019 nell'ambito delle attività di monitoraggio del mercato antiquario e delle vendite online.

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È stata così individuata l'inserzione di un utente che proponeva la vendita di un antico e raro libro dal titolo ''Opere del Petrarca'', pubblicato a Venezia nel 1528 e riconducibile, per le particolari marcature, alla Biblioteca Diocesana del Seminario di Todi. Gli approfondimenti investigativi hanno portato a identificare il venditore, un sessantenne di Ancona nei confronti del quale, oltre alla denuncia per il reato di ricettazione, è stata eseguita la perquisizione che ha portato i carabinieri a sequestrare altro materiale documentale e librario di interesse storico, proveniente da archivi e biblioteche di Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo, per il quale l'uomo non ha saputo fornire informazioni a riscontro di un possesso lecito. Napoli, in processione le statue con affisse le targhe dei boss di camorra