Arrestato a Genova l'omicida del Gazometro di Roma: ha accoltellato alla schiena un 26enne

Il 19enne albanese si è costituito ai carabinieri di Genova, dove era arrivato dopo una fuga durata due giorni. L'omicidio si è consumato in via del Gazometro durante una rissa tra fazioni rivali per interessi illeciti

La polizia sul luogo dell'accoltellamento

La polizia sul luogo dell'accoltellamento

Roma, 26 luglio 2021 – É stato arrestato a Genova il pesunto omicida di via del Gazometro, il 19enne albanese A.G. è il sospettato numero uno per la morte di un connazionale, un 26enne, accoltellato per strada durante una rissa scoppiata nella notte tra giovedì e venerdì. Tra i movimenti, ipotizzati dagli inquirenti, ci sarebbero motivi legati a qualche traffico illecito, forse spaccio di droga. A.G. – incensurato e munito di regolare permesso di soggiorno – sentendosi braccato da una caccia all'uomo serratissima, si è costituito ai carabinieri di Genova.

L'aggressione violenta

Tutto era iniziato con una lite tra due albanesi in via dei Magazzini Generali, poi sfociata in una rissa che ha coinvolto altre tre persone, appartenenti a fazioni contrapposte. Durante il litigio è partito un unico colpo: una coltellata alla schiena che ha ferito a morte la vittima, con un taglio profondo che ha compromesso gli organi vitali. Il fendente è partito da uno dei litiganti, che si sarebbe unito alla rissa solo all'ultimo minuto, si pensa si tratti proprio del 19enne arrestato a Genova dopo un'indagine lampo estesa a tutto il territorio nazionale.

Dopo l'aggressione, tutti e cinque gli stranieri, tre da una parte e due dall'altra, sono fuggiti da via dei Magazzini Generali sotto lo sguardo attonito di diversi testimoni che, insieme alle telecamere presenti sul luogo, hanno permesso di ricostruire l'esatta dinamica dei fatti. La vittima è riuscito a svoltare l'angolo della strada, ha percorso poche centinaia di metri prima di accasciarsi a terra, perdendo conoscenza, davanti a un locale di via del Gazometro. Soccorso, il 26enne è morto qualche ora dopo in ospedale, al termine di una complicata operazione chirurgica.

Secondo la ricostruzione della Questura, il presunto omicida sarebbe arrivato per ultimo sul luogo della lite, come quinto protagonista, dando la coltellata mortale.

La fuga e le prime tracce nel Viterbese

Dopo l'accoltellamento, gli aggressori sono fuggiti nel quartiere Ostiense di Roma, sotto lo sguardo attonito di diversi testimoni che, insieme alle telecamere presenti sul luogo, hanno permesso di ricostruire l'esatta dinamica dei fatti. I primi accertamenti, effettuati dalle Volanti e dal Commissariato Colombo, hanno portato alla casa in cui dimoravano i tre amici albanesi che si erano fronteggiati con gli altri due connazionali. Degli aggressori, però nessuna traccia. Una volta ricostruiti i ruoli dei partecipanti alla rissa, anche grazie ai rilievi effettuati dalla Polizia Scientifica e al racconto dei testimoni, la polizia è riuscita a ricostruire l'identikit delle persone coinvolte e da lì è scattata un'intensa attività di ricerca dei fuggitivi, estesa ad altre regioni.

Il fermo dei primi due aggressori

Nel tardo pomeriggio di sabato 24 luglio, la polizia ha scoperto alcune tracce del passaggio della banda rivale a quella del morto nella zona di Orte, nel Viterbese. Due giovani albanesi sono stati fermati alla stazione di Orte, poco prima che riuscissero a salire su un treno diretto ad Ancona. I due sono stati immediatamente bloccati e riconosciuti come due dei partecipanti alla rissa. Portati in Questura, i ragazzi hanno raccontato i fatti e la loro posizione era perfettamente collimante con la ricostruzione degli investigatori. D'intesa con la Procura della Repubblica di Roma, sempre informata sull'andamento investigativo, sono stati denunciati per rissa aggravata. Si tratta del 20enne  G.Z., con precedenti penali per spaccio, e il coetaneo K. R., incensurato e munito di regolare permesso di soggiorno.

Braccato, il presunto omicida si è costituito

Le ricerche non si sono fermate qui, le indagini sono continuate a ritmo serratissimo alla ricerca del ragazzo albanese presunto autore dell'omicidio: gli agenti gli hanno fatto terra bruciata intorno, tagliandogli ogni via di fuga attraverso l'alert presso la polizia stradale, di frontiera, sia aerea che navale, e ferroviaria.

Sentendosi accerchiato, il giovane – che nel frattempo era riuscito ad arrivare in Liguria – il 19enne A.G. si è costituito nel pomeriggio di ieri presso i carabinieri di Genova, i quali, hanno disposto il fermo di indiziato di delitto per omicidio. Rimane da individuare l'ultimo dei ragazzi albanesi coinvolti nella vicenda, per il quale sono attive le ricerche.