Omicidio Anzio, il fermato: "Ho ucciso io il pugile. È stata una disgrazia"

Il ventenne si è presentato in caserma dai carabinieri insieme al fratello di 25. La procura ha disposto il fermo per entrambi

Il lungomare di Anzio dove è stato ucciso il giovane pugile Leonardo Muratovic

Il lungomare di Anzio dove è stato ucciso il giovane pugile Leonardo Muratovic

Roma, 20 luglio 2022 - "Una lite finita male". Questa la spiegazione fornita dal ventenne di origini magrebine che ha ammesso l'omicidio del pugile Leonardo Muratovic, 25 anni, ucciso sabato sera in un locale di Anzio, sul litorale romano. "Ho fatto tutto io, mio fratello non c'entra. ll coltello non era mio, lo aveva il pugile", ha detto il giovane nel corso di dichiarazioni spontanee dopo essersi costituito, ieri notte, alla stazione dei carabinieri Gianicolense a Roma. Fornendo una sua versione dei fatti, il ragazzo ha detto che la lite è scoppiata all'interno di un locale per poi proseguire all'esterno.

La procura di Velletri ha disposto il fermo sia per lui che per il fratello di 25 anni. L'accusa, per entrambi, è concorso in omicidio. I due si trovano attualmente nel carcere di velletri e, nei prossimi giorni, ovranno affrontare l'interrogatorio di convalida davanti al gip. 

Cosa sappiamo

Sono arrivati a 72 ore dal delitto i primi due fermi disposti dalla procura di Velletri per la morte di Leonardo Muratovic, il 25enne croato ma residente ad Aprilia ucciso con una coltellata fuori da La Bodeguita Beach, locale di Anzio, sul lungomare laziale. A finire in manette due fratelli magrebini Adam di 20 e Ahmed 25 anni coinvolti, probabilmente con diversi gradi di responsabilità, nell'omicidio. I due si erano consegnati ieri sera ai carabinieri della stazione Gianicolense, a Roma, accompagnati da un avvocato.  

In base a quanto accertato dagli inquirenti la lite di sabato notte è partita per uno sguardo o una frase di troppo tra due gruppi che erano all'interno di una discoteca. Muratovic era con degli amici e la fidanzata quando ha cominciato a battibeccare: dopo una serie di minacce e spintoni i due gruppi, compreso il pugile, sarebbero stati allontanati fuori dalla security e, usciti in strada, avrebbero deciso di 'risolvere' la questione. Ma lì il fisico da pugile di Muratovic non è bastato a difendersi: dopo una coltellata al petto si è prima accasciato su una staccionata di legno davanti a una gelateria per poi finire in terra perdendo sangue ed è morto poco dopo essere stato trasportato in ospedale.

La confessione del 20enne, il fermo per entrambi i fratelli 

Adam che, secondo quanto si apprende, sarebbe l'autore materiale delitto, dovuto la proprie responsabilità ai militari e alla polizia giunta in caserma. "Ho fatto tutto io, mio fratello non c'entra. E' stata una lita male, una disgrazia", ha spiegato il 20enne nel corso di dichiarazioni spontanee ammettendo di aver ucciso il pugile. 

Nonostante la confessione, pm Velletri Vincenzo Antonio Bufano, ha disposto il fermo - eseguito dai poliziotti della squadra Mobile, dai colleghi del commissariato Anzio e dai carabinieri - per entrambi con l'accusa di concorso in omicidio. 

Scoppia la lite: calci e pugni poi spuntano i coltelli 

Il giovane ha detto che la lite è scoppiata all'interno del disco-pub per poi proseguire all'esterno. "Il coltello non era mio, lo aveva il pugile", ha aggiunto prima di trincersi nel silenzio. I due fermati sono attualmente prossimi nel carcere di Velletri e nei prossimi giorni prossimi all'interrogatorio davanti al gup.  

La tragica morte di Muratovic, ricorda, per certi versi, quella di Will Monteiro Duarte - ucciso dai pugni inferti dai fratelli Bianchi - perché, anche in questo caso, almeno inizialmente, inizialmente volati spinte, calci e pugni. Nel corso della lite, poi, il 20enne magrebino avrebbe sferrato la coltellata fatale. Immediatamente soccorso, ospedale ad Anzio dove dopo pochi minuti è  morto, nonostante i tentativi dei medici del soccorso di salvargli la vita.

Tragedia nella tragedia

La procura di Velletri ha disposto il sequestro del locale: la decisione è stata presa per ricostruire tutti i passaggi che hanno portato all'omicidio. La lite era infatti iniziato tra due gruppi di ragazzi interno del disco-pub che si trova sulla spiaggia e poi era degenerata sulla Riviera Vittorio Mallozzi con l'accoltellamento del 25enne. Secondo quanto hanno ricostruito gli investigatori, il giovane era insieme alla fidanzata e ad altri amici nel locale sulla spiaggia quando è scoppiata una lite con altri ragazzi per motivi ancora in corso di accertamento. 

A poche ore dall'omicidio, il papà di Muratovic, ha accoltellato due buttafuori di 30 e 57 anni davanti al commissariato della città sul litorale laziale. I due lavoravano nel locale dove si è  sviluppato la rissa degenerata nell'omicidio, avvenuto in strada ed erano convocati dalla polizia per essere ascoltati.  Per i due è stato necessario il ricovero in ospedale, per il padre di Leonardo sono scattate le manette.