Fiumicino Alitalia: ultimo giorno di volo tra proteste e applausi/FOTO

Dentro il terminal i saluti delle hostess. Fuori, tra striscioni e bandiere dei sindacati di categoria, è giunta al 47esimo giorno, la mobilitazione dei lavoratori della compagnia

Presidio del lavoratori Alitalia nell'ultimo giorno di volo

Presidio del lavoratori Alitalia nell'ultimo giorno di volo

Fiumicino (Roma), 14 ottobre 2021 – Saluti, applausi, proteste e amarezza nell’ultimo giorno di volo per l’Alitalia. A Fiumicino i lavoratori per l'addio alla vecchia compagnia di bandiera si dividono tra quanti resistono al presidio permanente organizzato davanti al Terminal 3 e quanti si son dati appuntamento per salutarsi. Un "saluto" in presenza ai 75 anni di attività di Alitalia distante dal presidio organizzato dai sindacati. Arrivano a decine, alcuni in divisa o tuta da lavoro, per partecipare al presidio di oggi, dalle 10 alle 14, per chiedere "chiarezza, tutele e garanzie sul futuro del lavoro". 

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L’ultimo imbarco al gate del volo Roma- Cagliari

Fuori le proteste, all’interno i saluti e gli striscioni. "Grazie per aver volato ed essere stati sempre con noi". È il saluto che la hostess rivolge al gate del volo Roma-Cagliari prima di avviare le operazioni di imbarco. Un saluto, nell'ultimo volo per la vecchia Alitalia, accolto dagli applausi dei passeggeri in coda. Su una balaustra all'interno del terminal una decina di lavoratori, che uscivano dal loro turno, hanno appeso striscioni sui quali si leggono parole come “Resistenza” o “Vergogna”, per mostrare tutta l’amarezza per l’epilogo della compagnia aerea. Per alcuni minuti hanno gridato slogan come “Dignità, lavoro” e “Noi siamo Alitalia”.Quindi gli applausi dei colleghi dall'esterno del terminal dove è in corso il presidio ed anche da diversi passeggeri, prima di togliere gli striscioni. Il tutto si è concluso in pochi minuti senza intervento della polizia che ha vigilato in tutti gli istanti della protesta.

In presidio appelli all'unità e alla mobilitazione: l’inizio di una resistenza

Inizia una due giorni di ulteriore mobilitazione, nel giorno che segna la fine di una compagnia che ha portato benessere al Paese. È una giornata che non vuole essere un funerale ma è l'inizio di una resistenza. C'è la voglia di lanciare oggi e domani un messaggio forte: non ci rassegniamo ed Ita non può essere il futuro del trasporto aereo in Italia. Ottomila persone non sanno quale sarà il futuro, compreso l'handling. Lasciati soli dal Governo e dalla politica. Le possibilità di cambiare il corso industriale di una compagnia che nasce defunta c'erano e non sono state seguite”. Sono le parole a Fiumicino di Francesco Staccioli, dell'USB che ha aperto gli interventi del presidio dei lavoratori Alitalia fuori dal Terminal 3, salito via via frattempo a circa 300 presenze. Lanciati da rappresentanti dei sindacati confederali, USB e Cub appelli all'unità ed alla mobilitazione permanente. “La politica italiana è debole e prona ai poteri forti dell'Europa: continuiamo a lottare per il posto del lavoro: e si deve aprire un tavolo sul trasporto aereo. Siamo tutti destinati ad essere colpiti da questa situazione e si possono aprire altri fronti. Dispiace sia finita così ma continuiamo a stare insieme per continuare ancora a combattere”, ha detto un altro sindacalista. “I manager pensano solo alla finanza e non alle persone, che vivono nell'incertezza”, ha aggiunto un lavoratore.