Sabato 20 Aprile 2024

Ai due ponti, un secolo di tradizione romana a tavola

Un traguardo storico per il locale della via Flaminia

Ai due ponti, i fratelli Fiamma e Jacopo

Ai due ponti, i fratelli Fiamma e Jacopo

Il tempo si ferma. I profumi inebriano l'ambiente. L'atmosfera è quella di casa. La cucina invece è assai meglio. Sublime, se si è alla ricerca degli autentici sapori romani. Contraddistinti dai piatti della tradizione. Qui, alla trattoria 'Ai due ponti', ormai da quattro generazioni si tiene altissimo a sbandierare il vessillo di una ristorazione di qualità. Un valore capitale che sia Jacopo che Fiamma Barberini rivendicano con orgoglio. Loro sono fratello e sorella. E a loro è affidato il compito di non deludere le aspettative dei tantissimi clienti, molti anche famosi, che hanno nel bellissimo locale sulla via Flaminia (civico 858) un approdo sicuro per soddisfare il gusto di un desco saporito, sano e di qualità. 

Il tutto accompagnato da una convivialità che solo nei luoghi del cuore della nostra Italia si possono scoprire e vivere sulla propria pelle. Luoghi fatti da persone, come Jacopo e Fiamma e come i loro genitori Patrizio e Grazia appunto che accolgono i visitatori a 'casa loro' e tali li fanno sentire. "Non c'è cosa più bella, oltre alla soddisfazione di veder tornare i piatti vuoti in cucina, che i clienti che mi ringraziano a fine pasto dicendomi che Ai due ponti ci si sente a casa". Esordisce così Jacopo che rappresenta, con la sorella, la quarta generazione della storica trattoria che festeggia proprio quest'anno un secolo di storia. Sì, proprio così, cento anni. "Il fondatore - continua nel suo racconto a ritroso nel tempo Jacopo - fu mio bisnonno Angelino. Lui, trasteverino, aveva conosciuto a un matrimonio mia bisnonna, Rosa Del Brusco. La madre di Rosa lavorava in una caserma qui vicino come cuoca, la 'Sora Grazia'. Rosa era dunque figlia d'arte. Dalla loro unione, nacque anche questa villa di campagna che, nel 1922, fu allestita per metà come residenza e per l'altra metà come ristoro e bottega. Si trattava di un'osteria fuori porta, per farvi capire la Flamina allora era una strada 'bianca'... Un luogo di passaggio comunque che ebbe subito successo". 

Ristorante Ai due ponti, sala da pranzo con specchio della principessa
Ristorante Ai due ponti, sala da pranzo con specchio della principessa

Addirittura entrando nell'occhio reale della famiglia Savoia. Proprio così. "Vicino alla casa - raccontano dalla famiglia Barberini - Angelino aveva anche della terra dove coltivava tante primizie, tra cui i suoi famosi carciofi. Buonissimi al punto che, quando la principessa Iolanda di Savoia passava per la via recandosi a villa Ada (acquistata nel 1904 da Vittorio Emanuele III che la trasformò in residenza reale ndr), si fermava a scegliere i carciofi per poi farseli recapitare nella sua dimora da mio bisnonno)". Ne nacque una simpatia reciproca al punto che spesso la principessa ricompensava Angelino con doni preziosi e inaspettati come la stupenda specchiera che ancora campeggia in una delle sale da pranzo interne al locale. Ma la nobildonna non fu certo l'unica personalità a bazzicare la trattoria che ha ricevuto anche il riconoscimento di 'Negozio storico di eccellenza' da parte del Comune di Roma. Lo stesso municipio che - sotto la guida di Ignazio Marino - ha conferito al ristorante anche il premio di 'Cavalieri del commercio' della capitale. Ma torniamo alla storia. Prima e durante la seconda guerra mondiale il locale fu molto frequentato da personaggi di spicco del ventennio, mentre successivamente il ristorante fu requisito dai tedeschi che ne fecero una sorta di posto di blocco. 

"Arrivarono gli anni Sessanta - illustrano ancora Jacopo e Fiamma Barberini - e la trattoria fu tramandata ad Anna e Nino, i figli di Angelino. Dopo di loro, negli anni Ottanta, passò invece al figlio di Anna, Patrizio, ovvero nostro padre". Ed è insieme a sua moglie Grazia, che Patrizio ha raccolto un testimone pesantissimo e di grande responsabilità per famiglia Barberini che è un tassello fondamentale nel racconto della cucina romana della capitale. La dedizione, l'impegno e l'amore di Patrizio per il suo lavoro hanno consentito di tramandare la tradizione ai figli (Fiamma e Jacopo appunto) proprio in anni in cui il mondo della ristorazione è molto cambiato.

Ma quante ne hanno viste queste mura intrise di sapori e di storia, di aneddoti e di risate! Un luogo che a molti, una volta varcata la soglia d'ingresso, potrebbe apparire addirittura familiare. Sì, perché Ai due ponti sono state girate scene epiche di film cult della storia del cinema come lo spezzone 'Osteria' de 'I nuovi mostri' e i ciak delle pellicole 'Marcia su Roma' con Vittorio Gassman e 'Arrivano i dollari', così come in tempi più recenti anche la fiction 'Don Matteo'. Troppo facile dunque parlare di vip che si sono messi a tavola a queste latitudini: non sarà un caso se c'è anche un enorme libro con tutte le firme d'autore (e d'amore) con relativi commenti ad hoc. 

Tantissimi personaggi dunque, ma tra loro c'è senza ombra di dubbio il volto noto della tv Alessia Marcuzzi che ha citato e recensito il locale nel suo libro 'In viaggio con Alessia' (Mondadori, 2019). "Una cosa che ci ha fatto davvero molto piacere - continuano gli attuali proprietari del locale - perché ha colto l'essenza del nostro ristorante. Oggi è cambiato il modo di intendere il cibo e vivere la tavola. Per questo è fondamentale stare sempre con i piedi per terra, con le radici ben salde al passato guardando però al futuro. Vale per tutto ma soprattutto per la cucina. Per filosofia manteniamo tutti i piatti della tradizione romana in menù con pochissime - ma gustose - variazioni al tema. Come, ad esempio, la gricia ai carciofi o l'amatricianella in cui mettiamo, al posto del guanciale croccante, il lardo e aggiungiamo pomodoro fresco a pezzettoni". Insomma c'è solo da preparare le papille gustative e mettersi comodi a tavola. Per un'esperienza del palato, un'esperienza di convivialità romana.