Roma, 12 ottobre 2022 – Sequestrato per ore, massacrato di botte e ridotto in fin di vita per un affitto non pagato. Aveva un debito di 2mila euro il 38enne rapito a Castelgandolfo, vicino a Roma, tenuto per 18 ore sotto sequestro in una villetta e finito in prognosi riservata dopo la brutale aggressione di cinque uomini, fermati questa mattina dai carabinieri. Dopo averlo torturato per ore e ferito con un machete, gli aguzzini hanno chiesto anche il riscatto ad un amico della vittima: 5mila euro sull’unghia, oppure dita e orecchio recisi.
I cinque indagati, tutti con precedenti penali, sono stati fermati all'interno del complesso residenziale "Serpentone" del Corviale, a Roma. Il gip, su richiesta della Procura ha convalidato l'arresto e ha disposto la misura cautelare in carcere.
Sommario:
Come sta la vittima
Il 38enne è in stato di shock, con volto gravemente tumefatto e con ferite diffuse per tutto il corpo. Era in questo stato quando è riuscito a chiedere aiuto alla portineria di un comprensorio nella frazione Laghetto di Castel Gandolfo, venendo immediatamente soccorso dai carabinieri e dal personale del 118, che lo ha portato in ospedale. L’uomo è stato subito ricoverato per le gravi lesioni riportate ed è in prognosi riservata, con traumi facciali multipli, una lesione della gamba sinistra, un timpano perforato, la rottura del setto nasale e lesioni interne polmonari.
Chi sono gli aggressori
Il 38enne ha raccontato ai militari di essere stato vittima di una spedizione punitiva avvenuta domenica scorsa, il 2 ottobre. Cinque persone, tutte con precedenti penali, sono state fermate dai carabinieri con l’accusa per aver rapito e tenuto sotto sequestro per 18 ore il 38enne ricoverato in fin di vita.
All'inizio tre persone lo avrebbero raggiunto nella casa in cui viveva in affitto e malmenato. Tra gli aggressori, anche il proprietario di casa, che chiedeva il saldo di affitti non pagati per circa 2mila euro. È stato lui il mandante della spedizione punitiva. Successivamente, i tre lo hanno caricato su un'auto e portato in una villetta a Castel Gandolfo, dove erano presenti altre due persone.
Cosa è successo: i fatti
I cinque uomini, dopo aver rapinato l'uomo del telefono cellulare e del portafoglio contenente 400 euro in contanti, lo avrebbero sottoposto a ripetute percosse ferendolo anche ad una gamba con un machete. Al termine del pestaggio, il gruppo avrebbe costretto la vittima a passare la notte a dormire sul pavimento, sorvegliato a turno.
La mattina dopo, i carcerieri hanno chiesto a un conoscente del 38enne la somma di 5mila euro, da consegnare al proprietario di casa ed ai suoi complici, pena il taglio di un orecchio e delle dita. L'uomo però è riuscito a evadere con uno stratagemma: è scappato dalla finestra del bagno fuggendo per le campagne. Poi ha raggiunto la portineria di un complesso residenziale della zona ed è stato soccorso. Nella villetta i carabinieri hanno trovato il machete ancora sporco di sangue, oltre ad un bastone spezzato in più punti.