Giovedì 18 Aprile 2024

Giallo Straccia, spuntano i tabulati. "Tralasciati sms inquietanti"

L’avvocato della famiglia del ragazzo di Moresco scomparso a Pescara nel dicembre 2011e ritrovato morto sul litorale di Bari: messaggi con riferimenti al cadavere di Roberto

Roberto Straccia

Roberto Straccia

Moresco (Fermo), 25 novembre 2014 -  Si apre un nuovo capitolo sulle indagini relative al caso di Roberto Straccia, il giovane di Moresco scomparso da Pescara il 14 dicembre 2011 e trovato senza vita sul litorale di Bari il 7 gennaio successivo.

A distanza di un anno dalla chiusura delle indagini (archiviate il 24 giugno del 2013), sono riapparsi i tabulati telefonici di Roberto Straccia, fonte – secondo l’avvocato della famiglia – di tracce importanti per giungere alla verità sulla morte del giovane. L’archiviazione del caso come morte accidentale da parte della Procura di Pescara risale al giugno del 2013. A dicembre dello stesso anno la famiglia Straccia sceglie di essere assistita dal legale Marilena Mecchi, che sulla base di numerose incongruenze rilevate dalla documentazione relativa alle indagini coordinate dalla Procura e condotte dai carabinieri, presenta un’istanza di riapertura del caso alla Procura generale di Campobasso, che apre l’indagine per accertare le responsabilità degli inquirenti. Sulla base di ciò il legale chiede la riapertura del caso anche alla Procura di Pescara. Tra le incongruenze rilevate dalla Mecchi, quella cruciale: l’assenza dei tabulati telefonici di Roberto Straccia, per i quali aveva fatto richiesta sia alla Procura che ai carabinieri e che non risultavano agli atti. Oggi la svolta: i tabulati telefonici di Straccia, quelli da cui è possibile risalire ai contatti del giovane, sono a disposizione degli inquirenti e del team investigativo della famiglia Straccia. I tabulati sono stati consegnati in Procura il 6 marzo dallo stesso tecnico incaricato all’epoca, che semplicemente attesta di essersi dimenticato di rispettare i tempi di consegna.

«Nonostante i miei continui solleciti, l’ultimo il 5 marzo – afferma l’avvocato Mecchi – non siamo stati avvertiti della consegna dei tabulati dalla Procura di Pescara se non in questi ultimi giorni con l’emissione del provvedimento del procuratore di Pescara, che ha respinto la richiesta di riapertura delle indagini, nonostante non siano mai stati analizzati i tabulati in questione e malgrado l’inquietante presenza di sms emersi che fanno chiaro riferimento al cadavere di Roberto».

«Cosa ancora più grave – afferma l’avvocato Mecchi – è che i carabinieri, alla richiesta dei tabulati, risposero di non averli ricevuti, quando abbiamo solo ora scoperto che all’epoca erano stati loro trasmessi via pec». Preso atto della circostanza, il legale ha inviato tutta la documentazione alla Procura di Campobasso. «Stiamo procedendo con l’analisi dei tabulati – prosegue la Mecchi – e di 1.200 pagine di brogliacci relativi ai contatti di Roberto con le persone a lui vicine, che siamo sicuri porteranno alla luce elementi importanti nella conduzione delle indagini». Su più fronti, quindi, si muoverà da qui in avanti l’avvocato Mecchi. «Il diritto di Mario Straccia ad effettuare indagini private due anni fa – conclude l’avvocato – è stato leso, così come sono state inquinate le prove e omessa l’analisi dei tabulati telefonici che avrebbe potuto portare ad elementi importanti nelle indagini, prima che fossero chiuse».