Roma, 13 aprile 2014 - SENATORE Tremonti, avendo vissuto da ministro la fase più drammatica della crisi, crede che l’Italia riuscirà ad allentare i vincoli europei su bilancio e investimenti?
"Vede, anche nella sua domanda c’è un equivoco di fondo...".

Sarebbe?
"Per come è fatto oggi il mondo e per quanto pesa oggi la finanza — cioè la Repubblica internazionale del denaro, che è la nuova superpotenza mondiale — a vincolare o a svincolare non è tanto l’Europa quanto il mercato finanziario. E noi abbiamo il terzo debito pubblico del mondo pur non essendo la terza economia del mondo".

Dunque?
"Dunque, i vincoli e i limiti alla crescita ulteriore del nostro deficit e del nostro debito non ci vengono tanto dall’Europa quanto dalla realtà".

Parliamo dei mercati, allora: ci consentiranno di crescere?
"La sostanza è che dovremmo piazzare nel mondo quote crescenti di titoli di debito... Per ora sembra che tutto vada bene, c’è euforia, il mondo è pieno di liquidità, la finanza mondiale cuba oltre cento trilioni di dollari: prima o poi il meccanismo schianta".

Dunque, che fare per sostenere la ripresa economica?
"L’unica architettura finanziaria e politica possibile in Europa è quella della serietà sopra e della solidarietà sotto. L’unica formula che può funzionare è quella degli Eurobond per contrastare la speculazione internazionale e per finanziare l’incremento degli investimenti".

Ma la Germania è contraria.

"Le cose cambiano. Come diceva Washington, arriverà il tempo in cui l’Europa sarà politicamente unita".

Crede che la Francia avrà la forza di staccarsi dalla Germania per far blocco con l’Italia?
"No. Per la prima volta nella storia, l’Europa è sbilanciata su un solo Paese. Prima c’era almeno equilibrio tra Francia e Germania, ora la Francia usa la Germania per mascherare le proprie debolezze e la Germania usa la Francia per parlare d’Europa, ma in realtà parla tedesco".

Uno schema che può durare ancora a lungo?

"Non credo. Al crescendo dell’egemonia tedesca corrisponderà un incremento delle tensioni. Non solo, più la Germania sarà forte, più crescerà il rischio del suo asse con la Russia. Versione moderna dell’antica maledizione delle ‘potenze di terra’. Scommetto su uno scenario alternativo".

Ossia?

"Lo scenario dell’accordo tra Europa e paesi del nord Atlantico".

Uscire dall’euro sarebbe un suicidio?

"Messa così, sarebbe come cavalcare una tigre. Per ora non è una necessità ineluttabile, c’è ancora la possibilità di starci dentro cambiando".

Cambiando cosa?
"Cambiando il cambio dell’euro. L’euro è l’unica moneta passiva, il cambio lo fanno le banche centrali di Usa e Cina: l’Europa lo subisce senza ragioni. Un euro forte conviene alla Germania, ma danneggia tutti gli altri".

E come possiamo convincere la signora Merkel?

"Piantandola di dire sempre sì. Basta opporsi sistematicamente a tutte le questioni poste al punto A dei Consigli europei. Se in Europa vuoi contare, devi dire di no".

L’Italia ha la forza per dire no?
"L’Italia non ha alternative".

Le Europee potrebbero rappresentare uno choc positivo?
"Se viaggiando in auto lei si trova davanti a una montagna non segnata sulla carta, pensa che sia sbagliata la carta o che sia sbagliata la montagna?".

Facile, la carta.
"Appunto, invece la classe dirigente europea dice che è sbagliata la montagna. Tra astensionismo e voto contro, la stragrande maggioranza dei cittadini europei si dichiarerà alternativa a quest’Europa, e, anziché interrogarsi sulle cause del malessere, la classe dirigente europea liquiderà tutto con la parola ‘populismo’ dicendo che a sbagliare non è lei, ma i popoli".

Ma i «populisti» faranno sentire la propria voce a Strasburgo.
"E lì verrà il bello. Un principe dell’aristocrazia tecnocratica europea mi ha detto che basta che all’europarlamento si formi un gruppo ostile del 30% per congelare l’intera produzione legislativa".

E lei?
"Ho esultato: ‘E vai! Abbiamo già troppe direttive inutili’. Se chiedi il voto dei popoli, poi devi tenerne conto".

È vero che ha rifiutato una candidatura con Forza è Italia?
"Se ne è parlato... Giro l’Italia per presentare il mio ultimo libro, Bugie e Verità. La ragione dei popoli, e questo per ora mi basta".