ROMA
ALLORA, professore, devono andare a casa i deputati di centrosinistra eletti con il premio di maggioranza come sostiene Forza Italia?

«Il problema è serio — dice Pietro Alberto Capotosti, presidente emerito della Corte costituzionale —. Per ora no, perché la sentenza entrerà in vigore quando sarà pubblicata sulla Gazzetta ufficiale, presumibilmente verso la fine di gennaio. Ma il giorno dopo, i deputati che sono stati eletti grazie al premio di maggioranza diventano illegittimi».
Non vale il principio ‘il tempo regge l’atto’?
«No, il principio vale per il diritto processuale. L’annullamento che pronuncia la Corte costituzionale ha effetto retroattivo. Cioè vale dal giorno dell’entrata in vigore della legge dichiarata incostituzionale. Se la loro elezione fosse stata già convalidata — come hanno fatto al Senato — non c’era problema, ma alla Camera non è successo. Dunque, una volta pubblicata la sentenza, essendo la legge illegittima, non si può applicare».
E se la Camera li convalidasse prima della pubblicazione?
«Si salverebbero: ma a Montecitorio devono ancora convalidare tutti e 630 i deputati. Diciamolo chiaramente: questa sentenza ha un effetto dirompente».
Nel senso?
«In teoria, dovremmo annullare le elezioni due volte del Presidente della Repubblica, la fiducia data ai vari governi dal 2005, e tutte le leggi che ha fatto un Parlamento illegittimo. Sennonché il passato si salva applicando i principi sulle situazione giuridiche esaurite. Ma dal giorno dopo la pubblicazione della sentenza questo Parlamento è esautorato perché eletto in base a una legge dichiarata incostituzionale. Quindi non potrà più fare niente, e questo è drammatico».
Significa che bisogna tornare a votare?
«L’ha detto lei, io non lo dico ma lo penso...».
An.Co.