ERO a tavola quando ieri ho sentito nel tg2 le Sue parole e vista l’ imprevedibile scena dalla finestra sopra piazza San Pietro : «Guardate che è una medicina questa che fa tanto bene, la Misercordina, dovete proprio prenderla, ve la raccomando!». E quindi ho vista la incredibile scatola, nella Sua destra, che la tv riprendeva con impressi il cuore rosso e una coroncina di spine e a grandi caratteri il nome del farmaco dell’anima, stampato come avrebbe potuto essere un cachet che prendeva sempre mia madre per il mal di testa … E mi sono messo a ridere, sì, proprio a ridere, di gusto, come se non fosse il Papa a raccomandare, nella scatoletta che contiene un piccolo rosario bianco, l’efficacia per i tutti i dolori umani della preghiera, della conversazione intima, partecipata e personale con Dio — perché questo è la preghiera. Ma invece fosse Gepetto di Collodi che raccontava a Pinocchio una storia per convincerlo a bere una medicina che lo avrebbe purgato dal male…
QUANTO
grande sei, Papa Francesco, ho pensato, se sai suscitare in me la più alta medicina che è la risata, mentre parli del mistero di Dio e della nostra filiale relazione con Lui? Sei riuscito, beatissimo Padre, a trattarci come dei bambini, tutti come Pinocchio, a evocarci nel tuo sguardo di papà e di nonno, la dimensione del nostro bisogno di tornare bambini e a credere con la stessa forza e innocenza della loro semplicità. Incredibile! Nel tuo gioco vibravano la scherzosa leggerezza di Mozart e la paradossale ironia della satira di ogni scienza. Perché la tua scatolina, beatissimo Padre, era nella provocatoria garanzia che ci farà «tanto bene», anche l’ironia, la parodia della Scienza con la sua presunzione di darci certezze che le bubbole delle religioni non possono più offrire. Con quale candore hai saputo agitare in mano la scatolina della Fede, il talismano della felicità di cui da sempre l’uomo è alla ricerca, dapprima nella magia e nella stregoneria, infine nel sapere definitivo della Scienza! Grazie, ancora grazie Papa, diventato con questa tua medicina papà di tanti bambini ….