Giovanni Panettiere
BOLOGNA
LULTIMA volta che si sono incontrati vestivano entrambi i panni dellavvocato. Lui di Dio, lei del matematico statunitense Stephen Hawking, icona dellateismo contemporaneo. Il teologo Vito Mancuso (nella foto) torna con la memoria sul palcoscenico del Teatro Olimpico di Vicenza, allo spettacolo Dio e Hawking, nel quale, un anno e mezzo fa, si confrontò con lastrofisica Margherita Hack. Lombra dellemozione incombe e il ricordo è tutto declinato al presente.
Come andò quel dibattimento?
«Mi sono confrontato varie volte con intelletuali atei. Ho toccato con mano la chiusura e la sicumera di alcuni, lapertura al dialogo degli altri. La Hack ha un estremo rispetto e una grande attenzione per gli argomenti di chi la pensa diversamente da lei».
Non era unatea dura e pura?
«È una persona laica nel vero senso del termine, una scienziata non ideologicamente determinata. Sotto il profilo umano, invece, è una delle figure più compiute che abbia mai incontrato. Fa trasparire una vita realizzata in pienezza».
Per settantanni è stata accanto al marito...
«Provo ammirazione per questa sua dedizione. Ricordo che a Vicenza, dopo lo spettacolo, gli diceva: Questo non lo puoi mangiare che ti fa male, copriti che prendi freddo. Mi è sembrata tenera, davano limpressione di una coppia molto affiatata, probabilmente ancora di più nella vecchiaia».
Sosteneva che la politica «non è libera e non ha il coraggio di reagire allinfluenza del Vaticano. E, se non reagisce, è più bacchettona della Chiesa stessa». Condivide?
«Quanto è accaduto con la legge 40 sulla bioetica ne è lesempio più lampante».
Lidea di un paradiso come un condominio, dove reincontrare mamma, papà, parenti e amici, non la convinceva proprio.
«Non lo sa nessuno come sarà il paradiso. Una cosa è certa: molti credenti hanno proprio questa idea della vita eterna. Come se tutto continuasse senza il carico di dolore che ci portiamo appresso nel presente. Daltronde il dogma della resurrezione della carne spinge a una visione simile».
Ma per lei, adesso, dove è latea Margherita Hack, la signora delle stelle?
«È pura luce, chiara energia luminosa. Anche se non dobbiamo mai dimenticare che la nostra è solo unimmagine provvisoria rispetto allo splendore delleternità».
BOLOGNA
LULTIMA volta che si sono incontrati vestivano entrambi i panni dellavvocato. Lui di Dio, lei del matematico statunitense Stephen Hawking, icona dellateismo contemporaneo. Il teologo Vito Mancuso (nella foto) torna con la memoria sul palcoscenico del Teatro Olimpico di Vicenza, allo spettacolo Dio e Hawking, nel quale, un anno e mezzo fa, si confrontò con lastrofisica Margherita Hack. Lombra dellemozione incombe e il ricordo è tutto declinato al presente.
Come andò quel dibattimento?
«Mi sono confrontato varie volte con intelletuali atei. Ho toccato con mano la chiusura e la sicumera di alcuni, lapertura al dialogo degli altri. La Hack ha un estremo rispetto e una grande attenzione per gli argomenti di chi la pensa diversamente da lei».
Non era unatea dura e pura?
«È una persona laica nel vero senso del termine, una scienziata non ideologicamente determinata. Sotto il profilo umano, invece, è una delle figure più compiute che abbia mai incontrato. Fa trasparire una vita realizzata in pienezza».
Per settantanni è stata accanto al marito...
«Provo ammirazione per questa sua dedizione. Ricordo che a Vicenza, dopo lo spettacolo, gli diceva: Questo non lo puoi mangiare che ti fa male, copriti che prendi freddo. Mi è sembrata tenera, davano limpressione di una coppia molto affiatata, probabilmente ancora di più nella vecchiaia».
Sosteneva che la politica «non è libera e non ha il coraggio di reagire allinfluenza del Vaticano. E, se non reagisce, è più bacchettona della Chiesa stessa». Condivide?
«Quanto è accaduto con la legge 40 sulla bioetica ne è lesempio più lampante».
Lidea di un paradiso come un condominio, dove reincontrare mamma, papà, parenti e amici, non la convinceva proprio.
«Non lo sa nessuno come sarà il paradiso. Una cosa è certa: molti credenti hanno proprio questa idea della vita eterna. Come se tutto continuasse senza il carico di dolore che ci portiamo appresso nel presente. Daltronde il dogma della resurrezione della carne spinge a una visione simile».
Ma per lei, adesso, dove è latea Margherita Hack, la signora delle stelle?
«È pura luce, chiara energia luminosa. Anche se non dobbiamo mai dimenticare che la nostra è solo unimmagine provvisoria rispetto allo splendore delleternità».
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