Berlino, 26 febbraio 2012 - IL TERMINEboiardo si traduce nella lingua di Goethe in Boyar, ma pochi sanno che cosa significa, a parte qualcuno che ha studiato storia medioevale.
In Germania non si diventa ricchi se si lavora per lo Stato, infatti anche i politici preferiscono spesso abbandonare le cariche per farsi assumere da una grande azienda privata. Per avere un’idea di stipendi e prebende, basta partire da Frau Angela. La Cancelliera, la padrone d’Europa, la donna più potente del mondo guadagna per l’esattezza 15833 euro al mese, meno di un nostro parlamentare. Con qualche benefit supera i ventimila, e giunge a un totale di 261500 euro all’anno, meno del governatore dell’Alto Adige.
E il presidente della Repubblica arriva a 199mila euro, che rimangono come pensione alla fine del mandato, anche se si hanno 52 anni come il dimissionario Christian Wullf (a lui però non vogliono concederla).
Alcuni boiardi tedeschi guadagnano persino più della Merkel, per strappare i migliori manager all’industria privata, ma rimangono lontani dai colleghi italiani. Jens Weidemann, 42 anni, il presidente della Bundesbank, la Banca centrale europea, quella che in un passato recente metteva in ginocchio la lira, guadagna 400mila euro all’anno. Ha ricevuto da poco un aumento di 20mila euro, e supera di circa 50mila euro il collega che dirige la Banca Centrale Europea. Ma Josef Ackermann, il capo della Deutsche Bank, quadagna in una decina di giorni la paga annua di Weidemann, 14 milioni di euro.
Il presidente della Corte Costituzionale riceve i quattro terzi dello stipendio di un sottosegretario, ed arriva dunque a circa 15mila euro mensili, circa il doppio di un deputato (7660 euro). E meno del capo dello ZDF, il secondo canale pubblico televisivo, che sfiora i 300mila euro.

LA GERMANIA è uno Stato Federale e ci sono variazioni da Land a Land, e per avere un’idea è meglio vedere quanto guadagnano i manager della capitale, 3,5 milioni di abitanti quanto Roma. Anche la signora Sigrid Nikutta guadagna più di Angela, circa 330mila euro all’anno. E’ la capa del BVG, l’azienda dei trasporti berlinesi, metro e bus, e secondo me se li merita perché mi sta convincendo a rinunciare all’auto. I mezzi pubblici della metropoli sono cari, ma puntuali, e si viaggia quasi sempre seduti.
Rainer Schwarz, capo dei due aeroporti cittadini (uno chiude a giugno) arriva a 372mila euro di stipendio base, più 178mila extra legati a particolari condizioni. Raimund Hosch dirige l’ente fiera di Berlino, e guadagna 409mila euro, assicurando alla metropoli decine di miliardi di fatturato grazie alle fiere che attirano milioni di visitatori e addetti ai lavori. Georg Grünewald capo dell´acquedotto incassa 387mila euro.
Derrick è stato dimenticato dai tedeschi, ma continua ad essere trasmesso all´estero. L’Oberinspektor, capo ispettore carica che non esiste, sfoggiava Rolex e guidava una BMW, che non si sarebbe mai potuto permettere nella realtà. La polizia in Germania dipende dai singoli Länder, le regioni, ma gli stipendi variano di poco, e rimangono per i dirigenti intorno ai 5mila euro. Fino al 2005 non esisteva una polizia federale. La Bundespolizei, con una forza di 41mila uomini, è l’erede della polizia di frontiera, che aveva compiti non paragonabili ai nostri doganieri, dato che sorvegliava la cosidetta Cortina di Ferro. Il suo capo, Matthias Seeger è equiparato a un generale di brigata e guadagna circa 8mila euro al mese.

RESTANO i manager delle poche grandi imprese con partecipazione pubblica. La Volkswagen è la seconda casa automobilistica al mondo, e la prima in Europa, e il Land della Bassa Sassonia detiene il 20% delle azioni, ma di solito i politici non entrano nelle scelte di vertice. Il capo, Martin Winterkorn, guadagna circa 13 milioni di euro, il record tra i capi delle 30 imprese quotate nell’indice Dax alla Borsa di Francoforte.

LA DEUTSCHE POST, la posta è stata frazionata (le attività bancarie sono passate alla Deutsche Bank), e parzialmente privatizzata, ma lo Stato mantiene ancora oltre il trenta per cento delle azioni. Il suo capo Rüdiger Grube arriva a 2,9 milioni di euro, superando di poco Frank Appel, capo della Deutsche Bahn, le ferrovie federali, ancora controllate dallo Stato, che si deve accontentare di 2,4 milioni.