BULCIAGO (Lecco)
LA FAMIGLIA
Arrigoni ha vinto la sua battaglia. Il feretro di Vittorio era atteso già ieri al valico di Rafah, al confine fra la parte meridionale della Striscia di Gaza e l’Egitto. Era la «scelta simbolica» di cui parlava l’altro giorno la mamma del pacifista dell’International Solidarity Movement assassinato a Gaza. E’ stato evitato così il transito in territorio israeliano (Arrigoni era stato arrestato due volte al valico settentrionale di Erez, al confine con Israele) anche se è chiaro che il passaggio non sarebbe stato possibile senza l’assenso di Tel Aviv. Oggi, dopo un’attesa non si sa quanto lunga in Egitto, la salma partirà per l’Italia.
A Gaza centinaia di persone hanno salutato Vittorio con una fiaccolata. Sulla bara la bandiera italiana e quella palestinese.
La camera ardente verrà allestita nella villa di famiglia a Bulciago, dove la mamma di Arrigoni, Egidia Beretta, è sindaco.
Trascorrono le ore del ricordo prima che giungano quelle del lutto e del congedo. Veglie a Milano e a Bulgiago venerdì sera. Nel paese della Brianza lecchese nel quale Vittorio Arrigoni avrebbe dovuto fare ritorno a breve, centinaia di persone si sono ritrovate nella palestra delle scuole elementari per la veglia di ricordo voluta dal comune. Fra loro anche alcuni musulmani. Molte bandiere tricolori, ma anche tanti vessilli neri bianchi e verdi con il triangolo rosso, simbolo del sangue versato. «Con Vik — ha ricordato il vicensindaco Luigi Ripamonti — abbiamo perduto un italiano, un palestinese, un cittadino bulciaghese». Fra i messaggi quello del presidente Napolitano. Il vicario episcopale lecchese monsignor Bruno Molinari ha letto uno scritto del cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano. «Nella telefonata — era uno dei passaggi più toccanti — avuta con la madre ho ricevuto la preziosa confidenza di alcune parole da lui pronunciate: ‘Mamma, io sono disposto a dare anche la mia vita per i miei fratelli palestinesi’».
Intanto i contatti su Facebook, dove Arrigoni aveva il suo profilo, vengono alimentati dal gruppo Free Vittorio Utopia Arrigoni.
Gabriele Moroni