Voto disgiunto comunali 2021: come funziona

Nei Comuni con più di 15mila abitanti si può scegliere la lista di un candidato sindaco e un'altra che non è collegata

Elezioni Comunali, l'allestimento dei seggi a Napoli (Ansa)

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Roma, 2 ottobre 2021 - Il voto disgiunto è una delle opzioni a disposizione dell'elettore nelle prossime elezioni Comunali. Ma come funziona e che effetti può avere sui risultati finali? Cerchiamo di fare un po' di chiarezza.

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Come si fa il voto disgiunto

In Italia il voto disgiunto nelle elezioni amministrative si può effettuare solo nei comuni che hanno più di 15mila abitanti. Chi si avvale di questa opzione traccia un segno sul rettangolo recante il nominativo di un candidato alla carica di sindaco e un altro segno su una lista non collegata.

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Quali sono gli effetti

In questo modo si attribuisce un voto al candidato sindaco e uno a una lista non collegata direttamente alla sua candidatura. Chi opta per il voto disgiunto, solitamente, lo fa per eleggere nel consiglio comunale una persona di cui si fida (o che conosce personalmente) che però non fa parte della lista stilata dal candidato sindaco preferito. L'effetto che si può ottenere, soprattutto se molti elettori decidono di percorrere questa strada, è quello di indebolire la presa del sindaco sul consiglio comunale, soprattutto se si scelgono candidati di liste avversarie. Proprio per evitare la dispersione dei voti, negli anni si sono moltiplicate le liste che fanno parte di una stessa coalizione: in questo modo le preferenze disgiunte restano comunque all'interno di un bacino omogeneo.