Virginia Raggi, l'assist di Grillo è un colpo di grazia. E per Roma spunta Gualtieri

Il Garante 5 Stelle: "Gente de fogna, Roma nun te merita". Lei non molla: "Amo questa città con tutta me stessa. Sono sindaco soprattutto di chi mi critica". Ma la corsa alla successione è già nel vivo: il Pd cerca un nome su cui il M5s possa convergere. E la Lega crede nel ribaltone

Virginia Raggi (ImagoE)

Virginia Raggi (ImagoE)

Roma, 12 luglio 2020 - I romani non vogliono più Virginia Raggi sindaca di Roma? Ebbene, Beppe Grillo la difende, prendendo a prestito un sonetto in romanesco, e insulta il popolo capitolino: “Siete gente de fogna”. Ci va giù pesante, stavolta, il Garante 5 stelle, intervenendo a gamba tesa in un dibattito che nelle ultime settimane ha già di fatto aperto la campagna elettorale per il Campidoglio, soprattutto dopo che un sondaggio di ‘Termometro Politico’ ha certificato che il 66,8% dei romani non vuole un governo ‘Raggi bis’. E’ solo che la macchina per la rielezione della Raggi è in moto da tempo (l'animatore è l'ex uomo di Rousseau, Max Bugani), ma con il sonetto in stile Trilussa, a firma di Franco Ferrari, il garante stellato più che un assist sembra proprio dare il ‘colpo di grazia’ a una nuova corsa della ‘sora Virginia’ nella primavera del 2021: “Virgì, Roma nun te merita”, titola il Fondatore. E pure dentro il Movimento nessuno si strappa le vesti.

“Virginia, piglia una valigia, tuo marito, tuo figlio, fammi un fischio, che ce ne andiamo via da questa gente di fogna. Lascia perdere”, attacca il sonetto. “Chi ti critica di qua, chi di là (…) E che cavolo! Si chiama Virginia, mica è la Madonna del Divino Amore! Quella, dice, che fa i miracoli”, si legge ancora nel testo. “Sono di Roma, e sono 70 anni che ci vivo, e, ogni volta che vinceva un sindaco, mi mettevo di buzzo buono a vedere quello che faceva. A Roma si dice che i cavalli si vedono all'arrivo. E io li ho sempre giudicati alla fine della corsa. Voi no, cari romani, voi dovete rompere il c… da sempre. Non è da oggi”, continua il testo.

Nelle fogna, come si legge, Grillo è finito per insultare i cittadini della Capitale, non facendo così un favore alla Raggi, ma d'altra parte sono proprio gli elettori 5 stelle a non volerla più in Campidoglio, così come non la vuole neppure il Pd di Nicola Zingaretti che in un'intervista aveva chiuso ogni porta: “Sarebbe come chiedere al M5s di votare in Campania, Vincenzo De Luca”, aveva spiegato.

La Raggi non molla

La Raggi, tuttavia, non ci sta a farsi dare il benservito e risponde a Grillo. "Amo Roma con tutta me stessa - commenta la sindaca - e di una cosa sono fiera, nel mio ruolo sono il sindaco di tutti i romani, soprattutto di chi mi critica". Troppi, questi ultimi, per valutare una sua ricanditatura.

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Le mosse del Pd

Su Roma, Zingaretti sta facendo i suoi conti (in pole, come sindaco, si fa il nome del ministro Gualtieri, seguito da Roberto Morassut, oggi sottosegretario all'Ambiente, e da Massimiliano Smeriglio, braccio destro del segretario dem in Regione), sperando di trovare una candidatura su cui anche i grillini possano convergere, visto che la Raggi sviluppa ostilità persino in seno al M5s, dove da tempo è in rotta con Roberta Lombardi, è ritenuta inadeguata da Paola Taverna - ancora ferita dallo sfratto che ha dovuto subire la madre – e sostenuta da Luigi Di Maio (a cui, giusto poco tempo fa, ha chiesto protezione istituzionale) e da Alessandro Di Battista. Che però è in rotta con Grillo.

La Lega ci prova

Insomma, qualcuno le doveva dire, con garbo, che il suo tempo era scaduto, ma quel garbo è diventato l'ennesimo sberleffo di Grillo, che apre così anche le porte ad una possibile cavalcata della Lega su ‘Roma ladrona’. Il leader del Carroccio, dopo aver avvisato che la Capitale, a suo dire, avrebbe bisogno di un manager, ha attaccato la Raggi anche dal palco di Piazza del Popolo: “La Capitale non può essere ricordata per i rom, per i topi, per gli autobus bruciati, e le buche per strada”, ha detto. La Raggi ha reagito, ma ormai pare sia comunque troppo tardi.