Il lavoro sulla riforma del presidenzialismo va avanti. Intesa come elezione diretta del premier da parte dei cittadini e che potrebbe nominare i suoi ministri, ma non revocarli. Si giocherebbe anche su questo elemento – evidenziato nella bozza originaria proposta dalla ministra Elisabetta Casellati (foto) – il tentativo di riequilibrare i poteri dei vertici istituzionali, per evitare stravolgimenti che possano infastidire il Colle e soprattutto fiaccare troppo le prerogative del capo dello Stato. Anche su questo è al lavoro ora Palazzo Chigi. Obiettivo: limare il testo del disegno di legge costituzionale che però non è quello anticipato dai media, dall’impostazione ardita rispetto all’attuale architettura istituzionale. La ministra delle Riforme lo smentisce. Quindi non ci sarebbe il ‘ticket’ tra il premier e la figura obbligatoria del vicepremier. E nemmeno il meccanismo di sfiducia costruttiva del capo dell’esecutivo, che non convince Palazzo Chigi: suonerebbe come un altro sgarbo al Colle. Da parte dell’ex presidente del Senato si ribadisce, invece, l’impegno a garantire pesi e contrappesi tra premier e capo dello Stato, che potrebbe passare per il mancato potere di revoca dei ministri del presidente del Consiglio. Un vertice della maggioranza è previsto il 6 settembre, per fare un punto sulla manovra e sulle riforme.
PoliticaVerso il Premierato a Roma: Casellati smentisce le ultime ipotesi