Mercoledì 24 Aprile 2024

Verona, la Lega difende la mozione contro l'aborto. Pd: "Capogruppo si dimetta"

Militanti chiedono l’espulsione dal partito della esponente dem di Verona che ha votato con la Lega. Lei ribatte: "La vita è un valore universale". Apprezzamenti dal centro-destra

Carla Padovani (da Facebook)

Carla Padovani (da Facebook)

Verona, 6 ottobre 2018 - Non si placano le polemiche intorno alla mozione contro l'aborto approvata dal consiglio comunale di Verona. Nel testo, sottoscritto anche dal sindaco, si dichiara Verona "città a favore della vita" e si prevedono finanziamenti ad associazioni cattoliche per iniziative contro l’aborto. E mentre la Lega difende la mozione, continuano le pressioni dei militanti Pd sulla capogruppo Carla Padovani che ha votato a favore del testo. ("La vita è un valore universale, non di partito"). 

PRESA DI DISTANZA Il Pd locale accusa la destra di “riportarci al medioevo“ e definisce “scelta individuale“ quella della capogruppo dei democratici di aderire con i suoi. Tanto che adesso c’è chi invoca misure drastiche, fino all’espulsione, per la donna del Pd ritenuta non abbastanza laica.

SDEGNO “Nessuna ambiguità, la legge 194 non si tocca", mette in chiaro il segretario Pd, Maurizio Martina. Attacco anche da Giuseppe Civati, fondatore di Possibile, che commenta lapidario il voto della mozione contro l’aborto. “Se la sinistra vuole ripartire, riparta dai diritti delle donne. Evitando di votare le mozioni di destra e ultraconservatrici, se possibile”. E rincara la dose: “Verona è il laboratorio dei legami tra Salvini e la destra più estrema (anche più di lui), del suo vice ultraconservatore (ora ministro), dell’attacco ai diritti e alle donne”.

APPREZZAMENTO “Dopo aver letto la delibera posso dire che non capisco davvero perché indignarsi se il comune scaligero, nel pieno rispetto della legge, decide di aiutare le donne in difficoltà a proseguire la gravidanza”. Così il senatore leghista Simone Pillon sulla mozione pro vita approvata dal Consiglio comunale di Verona. “A norma di legge dovrebbero farlo tutti i Comuni. Sbaglio? A me pare chiaro l’articolo 1 della legge 194 in cui riconosce il valore sociale della maternità tutela la vita umana dal suo inizio“. “L’interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla legge, non è mezzo per il controllo delle nascite - prosegue la citazione riferita da Pillon -. Lo Stato, le Regioni e gli enti locali, nell’ambito delle rispettive funzioni e competenze, sviluppano servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che l’aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite“. 

A FAVORE Dal senatore Antonio De Poli (Udc) una voce favorevole alla mozione contro l’aborto, che definisce segnale di grande civiltà: “Vorremmo tutta l’Italia da Nord a Sud pro-vita e contro l’aborto – dice De Poli –. Gli attacchi del Pd alla consigliera Carla Padovani sono strumentali e indegni, segno che c’è una sinistra laicista che rema contro la cultura della vita e pretende di zittire chi manifesta un pensiero diverso. Sono censure inaccettabili”. CONTRARI Intanto una lettera inviata alla Commissione Garanzia del Pd del Veneto, al segretario Maurizio Martina e al Collegio dei garanti chiede l’espulsione dal partito della capogruppo dem di Verona, Carla Padovani, dopo il suo voto favorevole alla mozione consiliare pro vita contro la legge 194. L’hanno scritta alcuni militanti della sezione Pd di Tor Bella Monaca di Roma insieme al responsabile organizzazione del Pd di Padova, Gianluca Gaudenzio. La lettera cita parole di Martina: “Chi vuole ricacciare il paese nel passato degli aborti clandestini deve sapere che tutto il Pd si è battuto e si batterà sempre per difendere questa conquista di civiltà a tutela della libertà e della salute delle donne. Non può esserci nessuna ambiguità”.