Migranti a Ventimiglia e il sindaco Ioculano, che si è sospeso dal Pd (Ansa)
Ventimiglia, 26 maggio 2016 - Sui migranti è maretta nel Pd, tra centro e periferia 'di frontiera'. Il sindaco di Ventimiglia, Enrico Ioculano, si è autosospeso dal Pd insieme a 11 consiglieri della maggioranza. "E' un gesto dimostrativo - ha spiegato - perché ci troviamo in una situazione complicata e abbiamo chiesto più volte al partito di interessarsi alla gestione dei flussi di migranti ma spesso e volentieri non abbiamo avuto un riscontro puntuale". "Le riposte - ha sottolineato Ioculano - non sono state quelle dovute e in molti casi non ci sono neanche state. Non possiamo dire di sentirci abbandonati ma non condividiamo l'approccio da parte della dirigenza nazionale del Pd".
Dopo la visita del ministro Alfano del 7 maggio, il centro di accoglienza allestito nei pressi della stazione ferroviaria è stato chiuso, ma l'emergenza è continuata: i migranti si sono accampati nel greto del fiume Roja, dove vivono da alcune settimane in precarie condizioni igienico sanitarie.
"Il centro di assistenza - ha detto il sindaco - è stato chiuso perché ormai non ospitava più persone che arrivavano per motivi emergenziali ma era diventato una sorta di centro di collocazione delle quote di migranti che spettavano alla provincia di Imperia. A distanza di 20 giorni dal sopralluogo del ministro Alfano - ha proseguito Ioculano - ci rendiamo però conto del fatto che non si è trovata nessuna soluzione". E il sindaco conclude: "Finché nel greto del fiume erano accampate una quindicina di persone la situazione si poteva gestire ma oggi ce ne sono 150 senza una vera assistenza umanitaria e, anche se il ministero dell'Interno non è targato Pd ma Ncd, credo che i nostri dirigenti abbiano gli strumenti per farsi sentire".