Roma, 17 settembre 2018 - L'anno scolastico 2018/2019 è iniziato all'insegna del caos a causa delle incertezze sui vaccini obbligatori nelle scuole pubbliche. Nelle ultime settimane il governo ha cambiato più volte le carte in tavola, tra legge Lorenzin e autocertificazione. Ma cerchiamo di fare chiarezza sulla situazione attuale e su che cosa potrebbe accadere nel prossimo futuro.
CHE COSA PREVEDE LA LEGGE? Il 28 luglio 2017 è diventato legge il decreto Lorenzin sull'obbligo vaccinale per l'iscrizione nelle scuole pubbliche. I minori tra 0 e 16 anni possono iscriversi a scuola solo se hanno effettuato dieci vaccinazioni obbligatorie e gratuite: anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite e anti-varicella. I bimbi non in regola con le vaccinazioni non potranno entrare nei nidi e nelle materne, mentre sono previste sanzioni da 100 a 500 euro per chi non rispetta l'obbligo alle scuole primarie e secondarie. Ma attenzione: la legge non corrisponde alle regole attuali (che trovate qui sotto)
QUALI SONO LE POSIZIONI IN CAMPO? All'interno della maggioranza di governo, la posizione del Movimento 5 Stelle è stata fortemente critica nei confronti dell'obbligo. Nello scorso mese di luglio il ministero della Salute e quello dell'Istruzione hanno depotenziato l'obbligo, prevedendo un'autocertificazione al posto di un documento sanitario che comprovi l'avvenuta vaccinazione. Ad agosto, poi, il ministro Giulia Grillo ha ipotizzato il cosiddetto "obbligo flessibile": scatterà solo quando si verificheranno emergenze sanitarie o ci sarà un significativo scostamento dagli obiettivi di copertura fissati. L'ultimo capitolo di questa intricata vicenda si è avuto con il decreto Milleproroghe: prima è stato previsto il superamento della legge Lorenzin consentendo l'iscrizione a scuola anche ai minori non vaccinati, poi un nuovo emendamento del governo, dopo le proteste di genitori, presidi e associazioni, è tornato alla previsione dell'obbligo.
QUALI SONO LE REGOLE ATTUALI? Ma la contraddizione non è finita, perché infatti nell'ultima versione del Milleproroghe è rientrata l'autocertificazione come prevista dalla circolare Grillo-Bussetti. Quest'ultima è dunque la norma attualmente in vigore: dopo due retromarce nell'arco di appena 24 ore, infine il governo ha stabilito che i genitori potranno presentare un’autocertificazione per far entrare i bambini a scuola. L’attestazione dell’effettiva vaccinazione andrebbe presentata solo entro il 10 marzo 2019. Tuttavia alcune regioni, come la Toscana, sono corse ai ripari prima dell'inizio dell'anno 2018/2019 confermando (con i voti di Pd, Forza Italia, Fratelli d'Italia e Mdp) l'obbligo vaccinale per l'iscrizione a nidi e materne.
CHE COSA POTREBBE CAMBIARE? I presidi considerano "eccessivo" il termine di marzo 2019 per la presentazione degli attestati di vaccinazione. Dopo quella data, non è facile dire con certezza che cosa potrebbe succedere. Le ipotesi: - approvazione di una nuova legge sull'obbligo vaccinale, verosimilmente meno restrittiva del decreto Lorenzin, considerando le posizioni critiche e talvolta apertamente scettiche all'interno della maggioranza; - ulteriore proroga dell'autocertificazione (che in qualche modo aggira l'obbligo) fino al dicembre 2019, con conseguente sovrapposizione all'inizio dell'anno scolastico 2019/2020.