Giovedì 25 Aprile 2024

Unioni civili, primo via libera grazie all'asse Pd-Cinque Stelle. "Passo storico". Ncd vota contro

Votano contro Fi, Ncd e Lega: "Vogliono equiparare le unioni civili al matrimonio". Gasparri: "Si apre la strada a adozioni e uteri in affitto"

Una coppia gay in Campidoglio per la trascrizione dle matrimonio contratto all'estero (Ansa)

Una coppia gay in Campidoglio per la trascrizione dle matrimonio contratto all'estero (Ansa)

Roma, 26 marzo 2015 - Nuovo asse Pd-Movimento 5 Stelle sulle unioni civiliLa commissione Giustizia di palazzo Madama ha approvato come testo base per il disegno di legge Unioni civili quello presentato dalla relatrice, Monica Cirinnà (Pd). Il M5s ha votato insieme al Pd per l'approvazione del testo. Contrari FI, Ncd e Lega. Si è astenuto il senatore FI, Ciro Falanga. La votazione si è conclusa con 14 voti favorevoli, 8 contrari e un astenuto.

COSA PREVEDE IL TESTO - Il testo introduce le Unioni civili fra persone dello stesso sesso, un nuovo istituto giuridico fondato sull'articolo 2 della Costituzione, che riconosce i diritti sociali oggi riservati alle coppie eterosessuali unite in matrimonio, compresa la pensione di reversibilità. Rimangono precluse le adozioni, con l'unica eccezione della possibilità di adottare il figlio del/la partner. I matrimoni stipulati all'estero, così come i matrimoni nei quali un coniuge abbia cambiato sesso, potranno essere riconosciuti come unioni civili. Il titolo secondo del testo adottato riconosce alle convivenze di fatto che non intendano accedere ad un istituto giuridico, eterosessuali od omosessuali che siano, alcuni diritti di base già riconosciuti dalla giurisprudenza (subentro nel contratto d'affitto, assistenza in ospedale, mantenimento temporaneo dell'ex partner in difficoltà) e la possibilità di regolare i rapporti patrimoniali attraverso contratti di convivenza di fronte a un notaio. 

LE REAZIONI - "L'approvazione del testo base sulle unioni civili rappresenta una prima tappa verso l'uguaglianza delle coppie gay e lesbiche e delle loro famiglie, un passo che ha un valore storico" ha commentato il senatore Pd Sergio Lo Giudice, segnalando che "da trent'anni la comunità Lgbt chiede una legge al Parlamento, la prima proposta era stata predisposta da Arcigay nel 1985, anno della sua fondazione, ma mai un organo parlamentare si era espresso con un voto, nonostante le numerose proposte di legge depositate nel tempo". "L'Italia ha perso per ora l'occasione di diventare il quattordicesimo Paese europeo ad estendere il matrimonio alle coppie omosessuali. Tuttavia il testo adottato oggi, se come mi auguro passerà indenne dalla prossima fase emendativa e dalle letture nei due rami del Parlamento, potrà garantire alle coppie dello stesso sesso l'emersione dalla clandestinità e l'acquisizione di quella dignità sociale finora negata da una legislazione cieca e discriminatoria. Dopo il voto sul divorzio breve e sulla legge per la tutela dei bambini in affidamento - conclude Lo Giudice - si pone una nuova base per l'adeguamento delle norme ad una realtà sociale caratterizzata dalla profonda trasformazione delle famiglie italiane". "Con il voto di oggi al testo base il Pd dimostra con i fatti che vuole la legge sulle unioni civili e vuole farla presto". Così in una nota Micaela Campana, responsabile Welfare, Terzo settore, immigrazione, diritti della Segreteria del Pd: "Un tema non più rinviabile, che pone oggi l'Italia tra gli ultimi paesi a legiferare in materia. Abbiamo prima di tutto il dovere morale di dare una svolta culturale a questo Paese riconoscendo, seppur con grave ritardo, i diritti di migliaia di coppie Lgbt comprese quelle che hanno figli. Il nostro orizzonte culturale è la parità dei diritti per tutte le coppie, come più volte indicato dalla Corte europea dei diritti dell'uomo. Arrivare ultimi, ci consente di non ripetere gli errori già commessi da altri Paesi e per questo ci batteremo perché sia introdotta la pensione di reversibilità ai conviventi superstiti, l'accesso alla genitorialità e i diritti di successione. Su questi punti non accetteremo mediazioni al ribasso". "Oggi abbiamo dimostrato che c'è un'ampia maggioranza in grado di colmare un gap storico con il resto dell'Europa". Così il senatore Pd Andrea Marcucci. Ivan Scalfarotto, sottosegretario del Pd, ha commentato su twitter:

Approvato al Senato il testo base sulle #unionicivili. Un passo avanti essenziale verso un Paese più moderno, più aperto, più inclusivo.

— Ivan Scalfarotto (@ivanscalfarotto) 26 Marzo 2015
Contrario il gruppo Area popolare: "Abbiamo votato no - dichiara la vicepresidente del gruppo al Senato di Area popolare Ncd-Udc, Federica Chiavaroli - perché di fatto equipara le unioni civili al matrimonio. Per noi il matrimonio è solo quello tra un uomo ed una donna, ciò non esclude che siamo disponibili a discutere di unioni civili ma solo se sono cosa ben diversa dal matrimonio". "Le adozioni - aggiunge il senatore di Area popolare, Maurizio Sacconi - sono il principale obiettivo di questa iniziativa e sono destinate inevitabilmente a comprendere anche i minori nati sulla base del fenomeno definito 'utero in affitto' perché consiste nel pagamento di una gestante, usualmente indotta dalla povertà ad accettare questa pratica. Le provvidenze pubbliche, che oggi consistono in erogazioni connesse al coniuge per circa 50 miliardi all'anno, si estenderebbero ad una imponderabile platea, tale certamente da mettere in discussione la sostenibilità di bilancio". "Il testo Cirinnà sulle unioni civili è contrario alla Costituzione - commenta il senatore Fi Maurizio Gasparri -. Un matrimonio tra omosessuali non può esistere nel nostro ordinamento. Si apre, poi, la strada alle adozioni e di conseguenza agli uteri in affitto. È incredibile che coloro che hanno fatto battaglie femministe diventino promotrici di una proposta in base alla quale la donna si potrà ridurre ad un oggetto che a pagamento mette al mondo figli per conto terzi. Siamo di fronte a scelte inaccettabili alle quali bisognerà opporsi con forza. Difenderemo la famiglia, il diritto naturale, la Costituzione contro le manipolazioni giuridiche". Rincara la dose Carlo Giovanardi, Ap: "Ci opporremo nel Parlamento e nel Paese a questo drammatico ritorno a forme di schiavitù e di sfruttamento del bisogno, che pensavamo definitivamente condannati dalla storia, per difendere la dignità delle donne e il sacrosanto diritto di ogni bambino di avere un padre ed una madre e di sapere di chi è figlio". Si aspettava qualcosa di più Franco Grillini, Presidente Gaynet Italia"Non c'è dubbio che l'approvazione in Commissione Giustizia del Senato del pdl Cirinnà, sia pure solo come testo base, rappresenta un fatto di indubbia novità. Il testo rimane però insoddisfacente perché non è il 'matrimonio egualitario' che è poi la richiesta di tutto il movimento lgbt europeo e internazionale. Tuttavia, se il testo sarà approvato senza peggioramenti contribuirà a far cadere quel gigantesco muro di gomma che finora aveva impedito qualsiasi riconoscimento dei diritti delle coppie omosessuali" ha concluso. Possibilista  il viceministro della Giustizia Enrico Costa (Ncd): "Da liberale auspico che si trovi una sintesi nella maggioranza sul tema delle unioni civili, considerato che sul tema occorre legiferare e che ogni individuo deve trovare nell'ordinamento gli strumenti attraverso i quali esprimere, anziché comprimere, la propria personalità. L'equilibrio si troverà solo rinunciando a proposte provocatorie da un lato ed a battaglie di retroguardia dall'altro".