Trivelle nello Ionio, c'è lo stop. Emendamento Mise: bloccherà 36 autorizzazioni

Intervento nel Dl Semplificazioni, presentato dal sottosegretario al Ministero dello Sviluppo economico Davide Crippa. Tav, il professor Ponti: "Consegnata al governo l'analisi costi-benefici"

Trivelle, una foto d'archivio (iStock)

Trivelle, una foto d'archivio (iStock)

Roma, 9 gennaio 2019 - Alla fine arriva lo stop. Con un emendamento al Dl Semplificazioni il Ministero dello Sviluppo economico ha messo a punto un emendamento definito 'blocca-trivelle'. Previsto, per un "termine massimo di tre anni", la sospensione dei "permessi di prospezione e di ricerca già rilasciati, nonché i procedimenti per il rilascio di nuovi permessi di prospezione o di ricerca o di coltivazione di idrocarburi. Grazie a tale moratoria, sarà impedito il rilascio di circa 36 titoli attualmente pendenti, compresi i tre permessi rilasciati nel mar Ionio".

L'emendamento è stato annunciato dal sottosegretario al Mise con delega all'Energia, Davide Crippa. Nella proposta di modifica, informa la nota, si afferma che le attività upstream non rivestono carattere strategico e di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità" e si prevede "l'introduzione del Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (Ptesai), strumento già in programma da tempo, e la rideterminazione di alcuni canoni concessori. Il Piano andrà definito e pienamente condiviso con Regioni, Province ed Enti Locali e individuerà le aree idonee alla pianificazione e allo svolgimento delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi sul territorio nazionale e quelle non idonee a tali attività. Questo per assicurare la piena sostenibilità ambientale, sociale ed economica del territorio nazionale e per accompagnare la transizione del sistema energetico nazionale alla decarbonizzazione". L'emendamento verrà discusso nei prossimi giorni in Commissioni riunite Affari costituzionali e Lavori pubblici, Comunicazioni.

Intanto è stata "consegnata oggi" al governo l'analisi costi-benefici sulla Tav Torino-Lione commissionata a un gruppo di esperti. Ad annunciarlo, in un confronto su Sky Tg24 con il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, il professor Marco Ponti che ha presieduto la commissione. "L'analisi - ha detto Ponti - vale per la collettività e quindi riguarda tutta l'opera, la parte italiana, ma tutti i soggetti sociali implicati, gli utenti, le imprese, lo Stato, la sicurezza e gli effetti occupazionali". Dal minsitero fanno sapere che il documento è una bozza preliminare ed è allo studio della Struttura tecnica di missione del Mit per un vaglio di conformità rispetto alle deleghe affidate ai consulenti del ministero. Fonti del Mit spiegando che in ogni caso, l'analisi costi-benefici di carattere tecnico-economico e la parallela analisi giuridica, come da tempo anticipato, andranno doverosamente condivise con la Francia, la Commissione Ue e in seno al governo, prima della loro pubblicazione.