Mercoledì 24 Aprile 2024

Tav, vertice di governo. Conte: "Faremo la scelta migliore, entro venerdì"

Salvini chiede al premier una decisione finale. Confindustria: "I cantieri sono lavoro"

Tav, il premier Conte: "Il governo non cadrà" (Ansa)

Tav, il premier Conte: "Il governo non cadrà" (Ansa)

Roma, 5 marzo 2019 - Il nodo Tav manda in ulteriore fibrillazione il governo gialloverde. Che si è riunito stamattina in un vertice a Palazzo Chigi con Conte, i due vicepremier Salvini e Di Maio e il ministro delle Infrastrutture Toninelli. "Prenderemo una decisione nell'interesse nazionale e quindi il governo non può cadere", dice alla fine il premier parlando di "scelta migliore per i cittadini".

I tempi? "Siamo entrati nella dirittura finale - rivela Conte - Oggi c'è stata una prima riunione politica e abbiamo iniziato un esame preliminare dell'analisi costi e benefici. Domani sera, alle 20.30, proseguiremo a oltranza con i tecnici. Credo che la scelta verrà fatta entro venerdì". L'incontro con i tecnici serve a "sviscerare tutti gli aspetti dell'analisi costi-benefici - insiste il premier - Partiremo da un percorso di razionalità tecnica a sui si aggiungerà un percorso di razionalità politica". E spiega che sarà al vertice di domani al suo rientro dalla Serbia, sottolineando come la riunione possa durare anche "tutta la notte". A chi gli chiede se domani sarà invitato a Palazzo Chigi anche il professor Ponti, Conte risponde: "Convocheremo anche i tecnici, che saranno chiamati a esporre l'elaborato consegnato, c'è anche un supplemento di elaborato non chiesto da me ma da Toninelli, vogliamo tutto sul tavolo per una decisione pienamente informata e consapevole".

Sulla richiesta di un aumento dei fondi europei, Conte replica: "Non lo possiamo chiederli ora perché significherebbe essere per il sì alla Tav e poi eventualmente chiedere di scontare il prezzo, quindi parliamo già di una fase successiva alla scelta". Conte assicura: "Sul tavolo non pesano le posizioni pregiudiziali né della Lega né del Movimento 5 stelle". E ancora una volta si definisce il "garante" assicurando che quelle posizioni "non peseranno".

Da parte sua Matteo Salvini ostenta ottimismo: "Stiamo lavorando, sono contento del vertice", dice. E sui rapporti con il vicepremier pentastellato: "Con Di Maio va tutto bene? Sì, sì". Poi, a fine vertice lasciando Montecitorio, conferma che per domani si aspetta "la decisione finale sulla Tav" e assicura di essere "tranquillissimo" sulla teneuta dell'esecutivo.

Di certo tra i due schieramenti del governo le posizioni non potrebbero essere più distanti. Al viceministro leghista Edoardo Rixi - che preme perché si facciano i bandi per non perdere 300 milioni (riecheggiando in qualche modo le parole di Zingaretti, ieri a Torino), fa da contraltare il sottosegretario Stefano Buffagni, 5 stelle duro e puro, pronto ad andare a casa pur di non cedere: "Guardi, io non mi occupo di trovare il compromesso - ha assicurato stamane ad Agorà, su Rai Tre - Detto ciò se bisogna andare a casa perché noi non vogliamo buttare soldi per opere vecchie io non vedo il problema". In tutto ciò Confindustria continua a premere per far aprire i cantieri.

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"Mozione di sfiducia a Toninelli"

PD - "Ho appena depositato una mozione di sfiducia contro il ministro Toninelli per la sua irresponsabile gestione della Tav. Alle 15, durante la Capigruppo chiederò alla presidente Casellati l'immediata calendarizzazione della sfiducia. La mozione è firmata anche dai colleghi Malpezzi, Mirabelli, Stefano, Valente, Ferrari, Collina, Bini", annuncia il presidente dei senatori Pd, Andrea Marcucci.

FORZA ITALIA - Anche Forza Italia presenterà a breve in Senato una mozione che chiede le dimissioni del ministro per le infrastrutture Danilo Toninelli. Gli azzurri sono al lavoro per presentare un loro testo che, in sostanza, come la mozione già depositata del Pd, sfiducia il ministro per comportamento avuto sulla vicenda della Tav. A tal proposito il portavoce dei gruppi azzurri Giorgio Mulé commenta: "A carnevale ogni scherzo vale: lo scherzo di oggi è quello di rinviare la Tav prendendo ancora in giro gli italiani. E' l'ennesima dimostrazione di un governo diviso su tutto". 

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Boccia: "Ridiamo centralità a lavoro e occupazione"

CONFINDUSTRIA - "Se la priorità del Paese è il lavoro e l'occupazione, sostenere e non subire il rallentamento dell'economia globale, il resto è una conseguenza: è evidente che il lavoro passa attraverso i cantieri e le infrastrutture che non aumentano il debito pubblico", sottolinea il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia

"Il nostro Paese deve ridare centralità al lavoro e all'occupazione, termini ignorati da troppo tempo - denuncia Boccia - se decidessimo che la grande priorità del Paese è l'occupazione, uno studio della Bocconi dice che se si attivassero tutti i cantieri oggetto della Tav, solo quelli comporterebbero 50 mila posti di lavoro. La stessa Associazione nazionale costruttori - ha concluso - individua in oltre 26 miliardi le risorse già stanziate per opere di lavoro oltre i cento milioni di euro, che creerebbero centinaia di migliaia di posti di lavoro".

Cgil: "Si deve fare: binari meglio della gomma"

CGIL - Pro-Tav si esprime anche il vicesegretario generale della Cgil Vincenzo Colla: "Altrochè se ci deve essere la Tav! - afferma - Quello è un investimento internazionale, l'alta velocità è  libertà di muoversi, multiculturalità, integrazione. Per attirare gli investimenti ci vuole la logistica. Anche dal punto di vista ambientale dobbiamo spostare i trasporti dalla gomma ai binari - conclude - il futuro va in quella direzione".

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