Tav, ok Camera a mozione Lega-M5S: "La Torino-Lione va ridiscussa"

Toninelli in Senato: " La soluzione tra due settimane". Salvini: "Rivedere i costi ma si va avanti". Scettico il governatore del Piemonte: "Rinvio pietra tombale"

Tunnel Torino Lione a Chiomonte (Ansa)

Tunnel Torino Lione a Chiomonte (Ansa)

Roma, 21 febbraio 2019 - L'intera opera sull'alta velocità Torino-Lione "va ridiscussa". Lega e M5S trovano la quadra sulla Tav e oggi, alla ripresa del lavori alla Camera, la maggioranza ha approvato una mozione condivisa che di fatto rimette in discussione l'opera. Il testo prevede di "ridiscutere integralmente il progetto della Linea Torino-Lione, nell’applicazione dell’accordo tra Italia e Francia". Forza Italia e Pd avevano già presentato due mozioni che impegnavano, invece, il governo a portare avanti il progetto della Tav. "La Lega svela il suo volto dopo il salvataggio di Salvini" attacca il governatore del Piemonte, Chiamparino "Se la maggioranza approverà questa mozione, sarà come mettere una pietra tombale sulla Torino-Lione". L'Aula della Camera comunque ha approvato la mozione, testo, passato a Montecitorio con 261 voti a favore, 136 contrari e due astenuti. La risoluzione impegna il governo a "ridiscutere integralmente il progetto della linea Torino-Lione, nell'applicazione dell'accordo tra Italia e Francia".

BATTIBECCO - Ministri ai ferri corti dopo il tira e molla sulla Tav, con il ministro leghista Gian Marco Centinaio, titolare della delega al Turismo, che annuncia la richiesta in Consiglio dei ministri di fare chiarezza sulla mozione a firma Movimento 5 Stelle e Lega, al voto alla Camera, che prevede un rinvio al contratto di governo: "Devono dire se la Tav è stata congelata o no". "L'obiettivo è rivedere il progetto, risparmiare dove si può e andare avanti", precisa Matteo Salvini. Ma i grillini, con il sottosegretario Manlio Di Stefano, attaccano il progetto della Torino Lione senza mezzi termini: "Costerebbe a tutti gli italiani 7 miliardi a perdere. Per noi va interrotta, va fermata del tutto". Bruxelles intanto sta a guardare. Jean-Claude Juncker: "Devono decidere Italia e Francia, vedremo alla fine chi la spunterà". 

TONINELLI, SOLUZIONE TRA DUE SETTIMANE - "Ma basta parlare di Tav, i cittadini vogliono sentire anche di tanti altri progetti che ci stanno a cuore". Così il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, all'uscita dall'aula del Senato. "Massimo due settimane comunicheremo la soluzione. Troveremo una soluzione con gli alleati di governo". in precedenza Toninelli aveva chiarito che la questione non era stata affrontata nell'ultimo Consiglio dei ministri.

SALVINI DRIBBLA LA QUESTIONE - "Questa domanda è fuori tema". Così Matteo Salvini ha risposto laconico a una cronista che gli chiedeva se si troverà un'intesa sulla Tav durante la conferenza stampa della coalizione di centrodestra a Cagliari. Ma subito Silvio Berlusconi lo incalza sul punto: "Questa fa parte delle domande che gli farò da martedì. Non potrà stare con il cellulare spento per due giorni". In precedenza il leader della Lega aveva però assicurato: ""L'obiettivo è rivedere il progetto, risparmiare dove si può risparmiare e andare avanti"

CENTINAIO, PROGETTO CONGELATO - Gian Marco Centinaio, ministro delle Politiche Agricole e del Turismo, è scettico sulla prospettiva della prosecuzione dei lavori, ma non molla. "Oggi chiederò ai colleghi in Consiglio dei ministri di rendere noto a tutto il governo se effettivamente la Tav è stata congelata o no", ha detto Centinaio. Se la Tav è stata di fatto congelata lo vedremo presto, sono i commenti dietro le quinte, vorrà dire che i grillini sono a un passo da traguardo. Comunque vada, sarà tutto rimesso in discussione, un rinvio alle calende greche allo scopo di rivedere i costi.

JUNCKER, SONO IN DUE A DECIDERE - "È una decisione che devono prendere le due repubbliche, Francia e Italia, vedremo alla fine chi la spunterà". Così il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, ai cronisti che gli chiedevano se lo stop della Tav Torino-Lione fosse una sconfitta anche per la lotta al cambiamento climatico. 

PROTESTA DEPUTATI PD - Cartelli del Pd nell'Aula della Camera con la scritta "Salva Salvini, Boccia la Tav" durante le votazione delle mozioni sulla Tav. Il presidente Fico ne ha ordinato la rimozione, "censurando" il comportamento degli esponenti del Partito democratico. "Il fatto che il Governo decida di fare una mozione sostanzialmente per non decidere e congelare tutto è gravissimo, perché impatta sull'occupazione, sugli investimenti e sui lavori che da tempo dovrebbero proseguire e che da troppo tempo sono fermi. Il risvolto politico e' chiaro: questo è baratto vero e proprio, determinato dalla decisione dei 5 Stelle per salvare dal processo Salvini. Di conseguenza Salvini rende la partita alla faccia del nord, delle imprese e dei sistemi produttivi. Congelare una delle opere più importanti che questo Paese ha davanti è una scelta scellerata". Lo ha detto a Sky TG24 il candidato alla segreteria dem, Maurizio Martina commentando la mozione della maggioranza sulla Tav.

L'INVITO DEL SINDACO DI LIONE - "Il problema non è semplicemente andare a Lione. Invito il ministro Toninelli a venire a scoprire la città di Lione, che è molto bella. Se non vuole venire a Lione, può andare a Parigi perché comunque si parla di un collegamento tra Piemonte-Lombardia e Francia e potrà andarci molto più rapidamente. Potrà andare anche a Barcellona più velocemente". Il sindaco di Lione, Gerard Collomb, a margine del colloquio avuto questa mattina a Palazzo Marino a Milano, con il suo omologo milanese, Giuseppe Sala, ha risposto così al ministro ai Trasporti, Danilo Toninelli, che in una recente intervista aveva detto "chi se ne frega di andare a Lione" in merito alla realizzazione della Tav. "Non e una questione locale, ma europea e di tutto il trasporto europeo - ha specificato Collomb - e la verità della questione è che se l'Europa vuole essere marginalizzata nei confronti di potenze come gli Usa e la Cina e se vuole ancora dire qualcosa, deve andare in questo senso" ha concluso.