Tav, Conte: "Bandi rinviati". Ecco lo scambio di lettere tra governo e Telt

La società italo-francese si limiterà a mandare gli inviti per le candidature ma avverte: "Slittare oltre marzo significa perdere 300 milioni di finanziamenti Ue". Salvini: "Non ha vinto nessuno". Ma Di Maio: "E' un grande successo"

Tav, lo scambio di lettere fra il governo e Telt pubblicato da Conte (Ansa)

Tav, lo scambio di lettere fra il governo e Telt pubblicato da Conte (Ansa)

Roma, 9 marzo 2019 - Il nodo della Tav sembra sciogliersi, almeno temporaneamente. "Abbiamo ottenuto il rinvio dei bandi che partiranno tra 6 mesi solo se Italia Francia raggiungeranno un accordo serio", anticipa su Facebook il sottosegretario al Mef ed esponente del M5S Laura Castelli, al termine di una mattinata concitata. La conferma arriva poco dopo da Giuseppe Conte, che sempre su Facebook pubblica la lettera da lui inviata alla Telt e la risposta ricevuta. La società italo francese, responsabile degli appalti per la Torino-Lione, "mi ha appena risposto confermandomi che i capitolati di gara non partiranno senza l'avallo del mio governo e del governo francese e che, al momento, si limiteranno esclusivamente a svolgere mere attività preliminari, senza alcun impegno per il nostro Stato", fa sapere il premier.

Nella replica a Roma, Telt in effetti dichiara che lunedì procederà con "gli 'avis de marchés' (inviti a presentare candidatura ndr) relativamente agli interventi dei lotti francesi del tunnel di base" ma che "la trasmissione dei capitolati per la presentazione delle offerte" sarà sottoposta al "preventivo avallo dei due governi". Negli inviti c'è "l'esplicito riferimento alla facoltà per la stazione appaltante in qualunque momento di non dare seguito alla procedura senza che generi oneri per la stazione appaltante, né per gli Stati". 

Contestualmente si avverte però il governo italiano che un nuovo rinvio della pubblicazione dei bandi "oltre il mese di marzo comporterebbe la riduzione della sovvenzione europea di 300 milioni di euro".

Nella sua missiva Conte chiariva che "questo Governo e le forze politiche che lo sostengono si sono impegnati a ridiscutere integralmente questo progetto e che abbiamo intenzione di interloquire con la Francia e con l'Unione europea alla luce delle più recenti analisi costi-benefici da noi acquisite". Tutto questo "senza perdere i finanziamenti europei già stanziati". 

CONTE INFORMA MACRON E JUNCKER - Palazzo Chigi ha reso noto che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dopo avere scritto alla società Telt, ha informato anche il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente della Commissione Europea Jean Claude Juncker sull'iniziativa di ritardare i vincoli giuridici e gli impegni di spesa per i bandi e, in particolare, sul "supplemento di riflessione" richiesto per condividere dubbi e criticità nel frattempo emersi sul progetto infrastrutturale Tav.

DI MAIO A SALVINI: ORA BASTA FOLKLORE - Epilogo apparentemente felice per i Cinque Stelle in questo braccio di ferro con la Lega costretta al passo indietro. "Non c'è nessuno che vince o che perde, la Lega governa perché vincano gli italiani", puntualizza Salvini. Ma Di Maio alza il trofeo: "Oggi abbiamo ottenuto un grande successo che è il rispetto del contratto di governo che non è un successo per una delle parti politiche ma per gli italiani". Per il vicepremier pentastellato è l'occasione per togliersi anche qualche sassolino dalla scarpa. E non la manda a dire: "Dobbiamo andare avanti con grande senso di responsabilità - ammonisce - Non si può pensare di continuare con la narrazione della crisi. 'Andiamo fino in fondò, 'vediamo chi ha la testa più dura' - dice ancora riferendosi alle frasi dell'alleato di governo - è folklore, folklorismo. Io sono qui per dare tranquillità agli italiani e non dare sempre tensione". 

SALVINI  - Solo stamattina Salvini agitava lo spettro del referendum consultivo: "Se non c'è accordo del governo, si può pronunciare il Parlamento, si possono pronunciare gli italiani". A gettare un po' di benzina sul fuoco ci aveva pensato il presidente della Camera Roberto Fico: "Il no-Tav è una battaglia identitaria del movimento". Salvini replicava: "Io mi rifaccio al contratto di governo che prevede una revisione dell'opera. Non sta scritta da nessuna parte la cancellazione dell'opera". Infine ribadiva: "Farò di tutto perché, coinvolgendo la Francia e l'Europa, l'opera si faccia". 

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Chiamparino attacca: "Repubblica delle banane"

CHIAMPARINO - A sentir parlare di rinvio, si scatena il presidente della Regione Piemonte Chiamparino, che è intervenuto a margine del flash mob delle madamin a favore della Torino-Lione.  La lettera di Palazzo Chigi invita Telt "a non fare i capitolati d'appalto, lasciando aperto uno spiraglio non chiarissimo - commenta il governatore -. È come se il governo dicesse di far partire le manifestazioni d'interesse, sapendo già che i capitolati d'appalto non saranno mai affidati, una roba da Repubblica delle banane".  Soddisfatta invece la sindaca di Torino. "Sono felice che una situazione delicata come quella del Tav si stia risolvendo positivamente", scrive su Facebook Chiara Appendino

ZINGARETTI - Per il neo segretario Pd Nicola Zingaretti, tutta la vicenda è un "pasticcio indecente", di cui il governo "si deve vergognare". 

TAJANI - "Non decidere significa isolare il nostro Paese e perdere centinaia di milioni di euro". Così il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, commenta a Tgcom24 il rinvio dei bandi. "È mancato il coraggio di fare una scelta. Raccoglieremo le firme per il referendum: la Tav è necessaria, serve a creare lavoro".