Giovedì 12 Settembre 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Politica

Svolta immigrazione. Nei centri di rimpatrio per diciotto mesi: "Controlli più severi"

Meloni in Cdm cita von der Leyen. "Decidiamo noi chi entra in Europa" Schlein attacca: le proposte della premier sono un boomerang per l’Italia.

Svolta immigrazione. Nei centri di rimpatrio per diciotto mesi: "Controlli più severi"

Svolta immigrazione. Nei centri di rimpatrio per diciotto mesi: "Controlli più severi"

"Decidiamo noi chi entra in Europa. Le parole pronunciate da Ursula von der Leyen a Lampedusa, mi chiedo se ora la insulteranno come hanno insultato me, sono parole che abbiamo più volte pronunciato io, Matteo Salvini, Antonio Tajani, noi tutti. Queste parole sono il sunto della nuova visione che si è affermata in Europa grazie all’Italia".

Giorgia Meloni aveva bisogno di mettere a terra una prima tranche del cambio di passo sull’immigrazione e così nel Consiglio dei ministri di ieri si è deciso, con una qualche forzatura, di inserire nel Disegno di legge Sud, per renderle immediatamente efficaci, due norme: l’avvio del piano per più che raddoppiare i centri per i rimpatri (oggi sulla carta 10, in realtà 9, diventeranno 20-23, una per regione e due in alcune, in primis Lombardia e Sicilia) e per allungare i termini di trattenimento.

In particolare, "si estende a 18 mesi (6 mesi iniziali, seguiti da proroghe trimestrali) – osserva Palazzo Chigi –, il limite massimo di permanenza nei Centri per il rimpatrio degli stranieri non richiedenti asilo per i quali sussistano esigenze specifiche (se lo straniero non collabora al suo allontanamento o per i ritardi nell’ottenimento della necessaria documentazione da parte dei Paesi terzi). Il limite attuale è di 3 mesi, con una possibile proroga di 45 giorni. Inoltre, si prevede l’approvazione, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di un piano per la costruzione, da parte del Genio militare, di ulteriori Cpr".

Il piano, dicono fonti della Difesa, richiederà "indicativamente due mesi al massimo", se si sceglierà di riadattare strutture esistenti. Nel Consiglio dei Ministri, Meloni ha anche accusato "i socialisti europei, Josep Borrell e il Pd" di essere "i sabotatori che remano contro", e questo ha innescato un duro botta e risposta con la segretaria del Pd Elly Schlein, la cui proposta di redistribuzione dei migranti in Europa la premier bolla come "un boomerang".

"Meloni, che professava l’uscita dall’euro, il blocco navale e il taglio delle accise sulla benzina, la difesa dei lavoratori, tanto per citarne alcuni – è la replica della segretaria Pd, che annuncia un "contropiano" sull’immigrazione, basato su accoglienza diffusa, redistribuzione a livello europeo, più accessi legali – si è dimostrata campionessa mondiale di boomerang che poi tornano addosso al Paese".

In Consiglio dei ministri Meloni eveva introdotto così il tema: "Modificheremo il termine di trattenimento nei Cpr di chi entra illegalmente in Italia, che verrà alzato al limite massimo consentito dalle attuali normative europee, per un totale che salirà a 18 mesi. Quindi tutto il tempo necessario per fare gli accertamenti dovuti e per procedere con il rimpatrio di chi non ha diritto alla protezione internazionale. Il limite di trattenimento per i richiedenti asilo è già oggi di 12 mesi e non verrà modificato ma diventerà effettivo grazie alla realizzazione dei necessari centri di permanenza".

"Inoltre – ha aggiunto – daremo mandato alla Difesa di realizzare nel più breve tempo possibile le strutture per trattenere gli immigrati illegali. Anni di politiche immigrazioniste hanno fatto sì che oggi, in Italia, siano pochissimi i posti disponibili nei Cpr. I nuovi Cpr che verranno realizzati dovranno essere in località a bassissima densità abitativa e facilmente sorvegliabili. Non si creerà ulteriore disagio e insicurezza nelle città italiane".

È stato invece necessario – perché scrivere i testi non era facile – rinviare al prossimo Consiglio dei Ministri la questione dei minori non accompagnati, quella della velocizzazione di rimpatri e allontanamenti, oltre a questioni di dettaglio ma complesse con la modifica della normativa che oggi impedisce – per tutelare la privacy dei migranti – di piazzare telecamere di sorveglianza nei Cpr. "Il nostro obiettivo – ha detto Meloni – è tutelare i veri minori per evitare, come accade ora, che con una semplice autocertificazione chiunque possa essere inserito nei circuiti rivolti ai minori. Stiamo lavorando, e inseriremo nel prossimo decreto, delle norme per prevedere dei canali differenziati per donne, bambini e under 14, ai quali sarà garantita ogni tutela". Ma ieri a Meloni serviva dare un primo segnale della stretta securitaria: raddoppio dei Cpr e allungamento dei tempi di trattenimento. E il segnale è arrivato.